Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Al Forum interreligioso G20 il vice presidente del Decr ha chiamato a difendere i cristiani dell’Africa dal genocidio
Il 13 settembre 2021 a Bologna si è svolta la seconda giornata di lavori del Forum interreligioso G20 dedicato al tema:“Il tempo della guarigione: la pace fra le culture, la comprensione fra le religioni”.
Sulla benedizione di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, al Forum partecipa una delegazione della Chiesa ortodossa russa che comprende il vice presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca arcivescovo Leonid di Vladikavkaz e dell’Alania e il segretario per le relazioni interreligiose del Decr sacerdote Dmitrij Safonov. Nel secondo giorno del Forum l’arcivescovo Leonid ha presentato una relazione alla sessione “La natura teologica del dialogo”.
I moderatori della sessione sono Alessandra Trotta e il rappresentante della Comunità di Bose fratel Adalberto Mainardi. L’arcivescovo Leonid nella sua relazione ha raccontato dell’esperienza del dialogo interreligioso della Chiesa ortodossa russa, menzionando in particolare l’attività della Commissione russo-iraniana per il dialogo “Ortodossia – Islam”, il Consiglio interreligioso della Russia, il Gruppo di lavoro interreligioso per l’aiuto alla popolazione della Siria. Egli ha sottolineato che per la Chiesa russa il dialogo interreligioso pratico è uscito al primo posto: «Cerchiamo insieme le risposte alle sfide attuali: quelle sociali, economiche, internazionali e altre”.
L’ultima parte del suo discorso l’arcivescovo Leonid l’ha dedicata al tema delle persecuzioni dei cristiani, attirando un’attenzione speciale alla loro situazione in Africa. L’arcivescovo ha detto: “Bisogna essere onesti l’uno con l’altro e trovare il coraggio di riconoscere che in un certo numero di paesi africani, con il nostro silenzio, c’è una vera distruzione della popolazione cristiana. In Nigeria, Congo, Burkina Faso, Mozambico e altri paesi le bande armate di estremisti volutamente e impunemente commettono omicidi di massa di cristiani. Si tratta di migliaia di persone indifese e completamente innocenti”.
L’arcivescovo Leonid ha toccato anche il problema di discriminazione del clero e dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina: “È impossibile ignorare la violazione dei diritti dei fedeli della canonica Chiesa ortodossa ucraina, la più grande organizzazione religiosa in Ucraina. Centinaia di chiese di questa Chiesa vengono violentamente sottratte con l'aiuto delle autorità e consegnate alla così detta “Chiesa ortodossa in Ucraina”, creata nel 2018 da Petr Poroshenko e dal Patriarcato di Costantinopoli. La descriminazione succede anche al livello legislativo: i criminali che adoperano violenza verso i chierici e i fedeli della Chiesa canonica rimangono di solito impuniti”.
Il vice presidente del Decr ha attirato attenzione al destino dei luoghi sacri nel mondo. “Immaginate che dolore nel cuore dei credenti è suscitato dalla profanazione o dalla distruzione di un tempio, dalla sua trasformazione all’uso di un'altra religione. L'invasione dei luoghi sacri influenza il dialogo interreligioso, la pace e la tranquillità nel modo più pernicioso”, ha sottolineato lui.
Alla fine del suo intervento l’arcivescovo ha rammentato che nel maggio del 2022 a San Pietroburgo è progettato un Simposio mondiale sul dialogo interreligioso ed inter-etnico.
Alla sessione hanno fatto discorsi: il capo della comunità di Sufi bektashi dell’Albania hagi Dede Edmond Brahimaj, il direttore del Bureau per le questioni dell’Islam del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso monsignor Haled Akashe, il presidente del Centro internazionale per il dialogo delle religioni a Doha (DICID) Ibrahim An-Naimi, il vescovo Bertram Johann Meier di Augsburg, presidente della Sottocommissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale tedesca, e altri rappresentanti delle comunità e organizzazioni religiose.
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