Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Saluto del metropolita Hilarion al concerto di musica sacra in Vaticano
Dopo aver letto il Messaggio di Sua Santità il Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill al Papa Benedetto XVI e ai partecipanti al concerto di musica sacra in Vaticano del 20 maggio 2010, il metropolita Hilarion ha rivolto a tutti i presenti le seguenti parole :
“A queste parole del Patriarca Kirill, che ho appena letto, vorrei aggiungere che il concerto di stasera rientra nel quadro degli scambi culturali esistenti tra le nostre Chiese.
Oggi i rapporti tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse si sviluppano e, spero, si svilupperanno ulteriormente in tutte le direzioni, coinvolgendo tutti gli aspetti della vita ecclesiale.
Personalmente sono convinto che noi ortodossi e cattolici, per agire comunemente, non dobbiamo aspettare il momento in cui spariranno tutte le differenze teologiche tra noi; non possiamo infatti illuderci che questo avverrà presto. Tuttavia, anche prima che questo avvenga, dobbiamo già agire non come concorrenti ma come alleati, soprattutto nella nostra Europa.
Santità, noi sosteniamo appieno il suo appello alla rievangelizzazione del nostro continente. Riteniamo però che nessuna Chiesa, neanche una Chiesa così numerosa e forte come la Chiesa cattolica, possa fare questo da sola. Dobbiamo essere insieme. Abbiamo uno stesso campo di missione: l’Europa scristianizzata di oggi, che ha perso le sue radici religiose, morali, culturali.
Davanti al secolarismo, al consumismo, al relativismo morale, solo insieme noi ortodossi e cattolici possiamo trovare le forze per riproporre ai nostri contemporanei, con la nostra stessa vita, il nostro umanesimo cristiano, i valori morali della famiglia, della fedeltà coniugale, il valore della vita dal suo concepimento alla sua fine naturale, e tutti gli altri.
Così facendo, non soltanto aiuteremo gli europei a trovare un contenuto spirituale e un cardine morale per la propria vita individuale, ma aiuteremo il nostro continente, che attraversa una serissima crisi di identità, a riscoprire le proprie radici spirituali e culturali.
E ora auguro a tutti un buon ascolto”.
Presidente del Dipartimento
Omelia
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