Delegazione della Chiesa ortodossa russa con a capo il metropolita Hilarion di Volokolamsk è stata ricevuta da Papa Francesco
Il 30 maggio 2018 presso la Sala delle udienze pontificie Paolo VI in Vaticano si è svolto l’incontro di Papa Francesco con le delegazioni della Chiesa ortodossa russa e della Conferenza episcopale italiana, riunitesi a Roma nell’ambito del Forum-Dialogo italo-russo delle società civili, dedicato al tema del pellegrinaggio.
Hanno partecipato all’incontro da parte della Chiesa ortodossa russa:
• il metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca;
• l’arcivescovo Antonij di Vienna e Budapest, capo dell'Ufficio del Patriarcato di Mosca per le istituzioni estere;
• Vladimir Dmitriev, il co-presidente del Forum-Dialogo italo-russo delle società civili;
• l’archimandrita Filaret (Bulekov), vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca;
• l’arciprete Sergij Zvonarev, segretario del Decr per gli Stati esteri;
• lo ieromonaco Stefan (Igumnov), segretario del Decr per le relazioni intercristiane;
• il sacerdote Aleksij Dikarev del segretariato del Decr per le relazioni intercristiane;
• lo ierodiacono Sergij (Turkeev), direttore generale dell’Ufficio Pellegrinaggi del Patriarcato di Mosca;
• lo ierodiacono Jaroslav (Očkanov) del segretariato del Decr per gli stati esteri;
• Aleksandr Eršov, referente per il Presidente del Decr
• Tatiana Šumova, la direttrice del Centro per i festival del cinema e per programmi internazionali;
• Natalja Salmanova, la direttrice esecutiva del Forum-Dialogo italo-russo delle società civili;
• Sergej Šestacov, assistente del direttore generale dell’Ufficio Pellegrinaggi del Patriarcato di Mosca;
• Vladimir Derveniov, il direttore dell’Ufficio pellegrinaggi della diocesi di San Pietroburgo;
• Jurij Minulin, il direttore dell’Ufficio pellegrinaggi “Radonež”.
Da parte della Chiesa cattolica romana hanno assistito all’udienza:
• il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, presidente della Cei;
• il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei;
• il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti;
• monsignor Visvaldas Kulbokas, funzionario della Segreteria di Stato della Santa Sede;
• don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei;
• p. Hyacinthe Destivelle, dipendente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Aprendo l’incontro il cardinale Bassetti ha presentato al Papa i vescovi di ambedue le delegazioni ed ha introdotto il tema del dialogo tra le due Chiese nel contesto del pellegrinaggio alle reliquie cristiani.
Nel salutare Papa Francesco da parte della delegazione del Patriarcato do Mosca il metropolita Hilarion ha ribadito l’importanza del dialogo fra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica in Italia per il rafforzamento di reciproca comprensione e di una pace duratura tra i popoli: “Al centro del nostro dialogo vi è il grande patrimonio della cultura cristiana, creato dai popoli della Russia e dell’Italia sotto la guida pastorale della Chiesa.
Oggi il mondo sta vivendo un’epoca di drammatiche divisioni per vari motivi, siano essi politici, economici o etnici. Ovunque si vedono conflitti e contrapposizioni che portano con sé morte, devastazione e odio. In questo scenario non si può sottovalutare il ruolo pacificatore e umanitario delle Chiese. Il campo della cultura, con la sua lingua universale, gode di un’enorme potenzialità per la comune testimonianza delle Chiese sui valori universali della pace, dell’amore, della misericordia e del perdono che trovano la loro espressione più alta nell’annuncio evangelico”.
Proseguendo, il metropolita ha affermato che nella dichiarazione comune, firmata da Sua Santità Papa Francesco e da Sua Santità il Patriarca Kirill a L’Avana, è stata messa in rilievo la comune tradizione spirituale delle Chiese d’Oriente e d’Occidente. Uno degli elementi più significativi di questa tradizione è la venerazione dei santi. Proprio all’incontro dell'Avana è stato raggiunto l’accordo sulla traslazione temporanea in Russia di una parte delle reliquie di San Nicola che sono custodite a Bari.
Il Presidente del Decr ha comunicato al Pontefice che quest’autunno a Roma giungerà una delle reliquie più importanti della Chiesa ortodossa russa: l’icona della Crocifissione, dipinta da Dionisij, il grande allievo di Sant’Andrej Rublev: “Questa icona russa, nota in tutto il mondo, lascerà la Russia per la prima volta per essere presentata a migliaia di pellegrini della Città Eterna; ancora, assieme ad essa, presso il Braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro, saranno esposte venti icone provenienti dalla collezione della Galleria Tretiakov”, - ha detto il metropolita Hilarion.
A conclusione del suo discorso il capo della delegazione della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato: “Il pellegrinaggio alle comuni reliquie, custodite sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa, oltre alla sua importanza per la vita spirituale dei pellegrini assume una grande importanza culturale poiché i pellegrinaggi consentono di conoscere le tradizioni, la storia e il patrimonio artistico della Chiesa e del popolo di uno o dell’altro paese. Non può, inoltre, che favorire la reciproca comprensione e la benevolenza tra popoli”.
A sua volta, salutando ambedue le delegazioni, Papa Francesco ha messo in rilievo l’importanza del fraterno dialogo tra gli ortodossi e i cattolici. Indirizzandosi ai membri della delegazione della Chiesa ortodossa russa ed in particolare al metropolita Hilarion, il Papa ha detto: “Davanti a voi io vorrei ribadire – in modo speciale davanti a te, caro fratello, e davanti a tutti voi – che la Chiesa cattolica mai permetterà che dai suoi nasca un atteggiamento di divisione. Noi mai ci permetteremo di fare questo, non lo voglio.
A Mosca – in Russia – c’è un solo Patriarcato: il vostro. Noi non ne avremo un altro”. Secondo le parole del Papa, l’uniatismo come metodo oggi è assolutamente inaccettabile nelle relazioni ortodosso-cattoliche; invece soltanto il fraterno dialogo può contribuire al raggiungimento dell’unità. Sua Santità ha ricordato con calore l’incontro con il Patriarca Kirill all’Avana nel 2016, il quale ha avuto un particolare significato per lo sviluppo delle relazioni fra le due Chiese. Il Papa ha anche sottolineato che “ le Chiese cattoliche non devono immischiarsi nelle cose interne della Chiesa ortodossa russa, neppure nelle cose politiche. Questo è il mio atteggiamento, e l’atteggiamento della Santa Sede oggi. E coloro che si immischiano non obbediscono alla Santa Sede”.
A conclusione dell’incontro i membri di ambedue le delegazioni sono stati presentati al Papa, dopodiché le parti si sono scambiate i doni commemorativi.