Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Il Patriarca di Gerusalemme Teofilo: Il nostro obbligo comune è riunirci per pregare e comunicare fraternamente
Sua Beatitudine il Patriarca della Santa città di Gerusalemme e di tutta la Palestina Teofilo III si è rivolto ai Primati di tutte le Chiese ortodosse autocefale con un messaggio. La lettera è arrivata anche a Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill.
Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo ha sottolineato che scrive nel primo anniversario dell’incontro di alcuni dei Primati e delle delgazioni delle Chiese ortodosse autocefale che ha avuto luogo il 26 febbraio 2020. Uno degli obbietivi principali di quell’incontro era trovare le vie d’uscita dalla crisi ucraina.
“Un anno fa ci siamo riuniti nel Regno hascemita di Giordania per rafforzare i nostri rapporti fraterni nel dialogo d’amore per l’unità delle Chiese ortodosse autocefale. Due giorni di preghiere e di conversazioni fraterne ci hanno conferito una determinazione ancora più forte di seguire il cammino di approfondimento della nostra comunione e di rispondere insieme alle sfide di fronte a tutti noi”, ha sottolineato il Primate della Chiesa di Gerusalemme.
Sua Beatitudine ha assicurato che prega affinché nell’anno corrente abbia luogo un nuovo incontro dei Primati, la cui iniziativa è stata presa dai partecipanti all’incontro ad Amman: “Aspettando con speranza giorni più sereni quest’anno, riceviamo i solleciti del nostro obbligo comune di riunirci per pregare e comunicare fraternamente. Preghiamo che sia possibile farlo quest’anno”.
Il Beatissimo Patriarca ha invocato: “Sosteniamoci con preghiera e cerchiamo le vie sulle quali le nostre Chiese ortodosse autocefale potranno portarsi speranza, benedizione e gioia. Come dice l’apostolo Paolo, ‘Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo’ (Gal. 6, 2)”.
Dopo aver notato che l’incontro precedente dei Primati si è svolto sulla soglia di una catastrofe di dimensioni globali nella sfera di sanità, il Primate della Chiesa ortodossa di Gerusalemme ha chiesto ai suoi confratelli di pregare per lui e li ha assicurati che continua a pregare per loro “al Sepolcro vivificante del nostro Signore Gesù Cristo”.
“Questa pandemia ha richiesto a tutti noi di rivolgerci alle nostre comunità, al servizio delle quali ci ha chiamati il Signore per elevare i cuori dei fedeli dalla disperazione al Signore che ci dà speranza”, ha concluso Sua Beatitudine.
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