Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Il metropolita Hilarion: le regole del politicamente corretto non devono giustificare l'intrusione in ciò che è sacro per milioni di persone
Negli Stati Uniti d'America, in apertura dei lavori del Congresso, il deputato Emanuel Cleaver ha letto quella che ha definito una preghiera politicamente corretta. Invece di "nel nome di Dio", ha detto "nel nome del Dio monoteistico, Brahma, e Dio conosciuto con molti nomi". E alla fine del solito "amen", il membro del Congresso ha aggiunto "and a women" - a quanto pare, nella pronuncia inglese della parola "amen" aveva sentito "men" - "uomini" e "per amore di uguaglianza " ha deciso di menzionare anche le donne.
Secondo il metropolita Hilarion di Volokolamsk, una tale "preghiera politicamente corretta" rasenta la blasfemia. "Tutto dovrebbe avere limiti ragionevoli - anche le regole di correttezza politica non dovrebbero giustificare l’intrusione in ciò che è sacro per milioni di persone", ha sottolineato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, intervenendo nel programma televisivo “La Chiesa e il mondo”.
“Noi cristiani crediamo in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. In effetti “Padre, Figlio e Spirito Santo” non sono nomi neutri rispetto al genere, e questi nomi non risultano più appropriati per i sostenitori del movimento femminista. Pertanto, gli aderenti al femminismo hanno cambiato la dottrina della Santissima Trinità, hanno iniziato a chiamare Dio con altri nomi e pronomi, anche nel genere femminile. Ora alcuni politici considerano loro dovere seguire queste folli, a mio avviso, regole di correttezza politica", ha osservato il metropolita, ribadendo: dal punto di vista della Chiesa, tutto questo è un'inaccettabile interferenza in ciò che è sacro per milioni di credenti.
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