Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Il Patriarca celebra al monastero russo del monte Athos
Il 5 giugno il Patriarca di Mosca e tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella chiesa principale del monastero russo della Santa Montagna, dedicato a s. Pateleimone. Con Sua Santità hanno concelebrato il rappresentante del Patriarca di Costantinopoli nella Santa Montagna, metropolita Apostolos di Mileto, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il Presidente del Dipartimento sinodale del Patriarcato per i monasteri e la vita monastica e vicario della Laura della Trinità di S. Sergio, arcivescovo Feognost di Sergiev Posad, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, l’archimandrita Ieremija (Alekhin), igumeno del monastero, e altri chierici.
Tra i presenti al culto, il rappresentante plenipotenziario del Presidente della Federazione Russa nel Distretto Federale Centrale A. Beglov, il presidente della Duma di Stato della Russia per gli affari della CIS e i rapporti con i connazionali all’estero L. Slutsky e il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione del Patriarcato di Mosca V. Legojda.
Alla fine della Liturgia l’archimandrita Ieremija ha regalato al Patriarca un’icona di Tutti i santi. Nel suo sermone rivolto ai presenti, Sua Santità ha espresso la propria emozione di celebrare la liturgia nel monastero russo della Santa Montagna in cui diverse generazioni di monaci della Chiesa Russa hanno pregato. Riferendosi al vangelo del giorno sulla moltiplicazione dei pani (Gv 6, 5-14), il Patriarca Kirill ha sottolineato che l’entusiasmo con cui i cinquemila sfamati accolsero allora il miracolo di Cristo, era dovuto anche alla rappresentazione che molti avevano del Messia, come di un forte capo che avrebbe unito il popolo e lo avrebbe aiutato a liberarsi del giogo dell’oppressione romana. Quando queste attese furono deluse dall’arresto e la condanna di Gesù, quella stessa folla ne chiese la crocifissione.
Oggi come allora molta gente è alla ricerca esclusiva di beni materiali e riconosce come leaders coloro che promettono il benessere. Cristo invece chiede a quanti lo vogliono seguire di prendere la propria croce.
“Trovandovi qui, lontani dal caos e dalla frenesia della vita di tutti i giorni, voi mantenete la capacità di vedere, sentire, la priorità assoluta della vita, perché avete abbandonato tutto ciò che è caro alla gente, quei beni materiali per i quali tanta gente lavora a volte tutta la vita – ha detto Sua Santità, rivolgendosi alla comunità monastica presente. – Voi avete rinunciato al denaro, al benessere, alla famiglia - e ciò vi apre una comprensione speciale di che cos’è la parola di Dio. Essa non è un sistema filosofico, ma l’autentica rivelazione divina del significato e dello scopo dell'esistenza umana. La vostra vita di preghiera vi fa sentire chiaramente questo. Ma ciò vi dà una responsabilità particolare: quella di pregare non solo per voi stessi, ma per il mondo intero”.
“Ogni giorno, nelle vostre preghiere individuali e comunitarie, pregate per tutta l’umanità – ha chiesto il Patriarca, – perché il Signore conceda a tutti di giungere alla conversione. Pregate per la nostra Patria, che oggi ha una responsabilità speciale, anche per la salvaguardia dell'ortodossia. Sappiamo che il nemico del genere umano insorge oggi contro la Chiesa, e forse anche a voi giungono echi di questa difficile lotta. Noi, in mezzo al mondo, siamo in prima linea in questa lotta: e quanto abbiamo bisogno del vostro aiuto, del vostro sostegno spirituale, del vostro ricordo di preghiera, ogni giorno e ogni ora, per tutta la nostra gente, la nostra Chiesa, e per tutto il genere umano!”.
Il Primate della Chiesa Russa ha donato al monastero un’icona della Madre di Dio “Kurskaja-Korennaja” e una lampada che un tempo si trovava nel monastero, davanti alle reliquie di s. Pantaleimone, e che diversi decenni fa fu portata dal monte Athos in Russia. Un’altra icona, rappresentante tutti i santi monaci russi del monte Athos, è stata donata da parte del capo del governo della Federazione Russa Dmitrij Medvedev, che dirige anche la Fondazione russa per la ristrutturazione del monastero di s. Panteleimone.
Dopo la fine della celebrazione, il Patriarca Kirill ha condiviso il pasto con la comunità monastica.
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