Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Riunito il Sinodo della Chiesa ucraina
Il 19 Giugno 2014 presso l'Aula del Sinodo della Lavra della Dormizione delle Grotte di Kiev si è svolta una riunione del Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, presieduta dal locum tenens della cattedra metropolitana di Kiev, il metropolita Onufrij di Chernovtsy e Bucovina.
Prima della riunione, i membri del Sinodo hanno reso visita a Sua Beatitudine il Metropolita Volodimir di Kiev e tutta l'Ucraina, attualmente in trattamento presso una casa di cura.
Durante la riunione, il metropolita Hilarion di Donetsk e Mariupol e il metropolita Mitrofan di Lugansk e Alchevsk hanno presentato relazioni sulla situazione socio-politica nelle regioni di Donetsk e Lugansk e sullo stato delle diocesi di Donetsk e Lugansk della Chiesa ortodossa ucraina. Il Sinodo ha espresso vivo ringraziamento all’episcopato, al clero e ai monaci, che in questo periodo difficile esercitano il loro ministero nelle regioni di Donetsk e Lugansk. E’ stata decisa una raccolta di fondi per fare arrivare aiuti umanitari alle vittime del conflitto armato e agli abitanti di queste regioni. I fedeli della Chiesa ortodossa ucraina sono chiamati a pregare intensamente per "la cessazione della discordia e inimicizia tra le persone e il dono della pace e della tranquillità" al popolo ucraino.
Il Sinodo ha rivolto un appello al Presidente dell'Ucraina Poroshenko sugli avvenimenti in corso in Ucraina. In esso si sottolineano i "tentativi di distruggere l'armonia interreligiosa nello stato", ovvero i "casi di aggressione e tentata distruzione di chiese e luoghi di culto", in particolare, il recente attacco incendiario a un tempio della Chiesa ortodossa ucraina e altre provocazioni contro le sue comunità. Il testo mette in evidenza la necessità di "garantire un trattamento equo a tutte le organizzazioni religiose, e una copertura mediatica veritiera delle loro attività". Il Sinodo denuncia ripetuti casi di comunicazioni nei media che "hanno distorto sostanzialmente la posizione" della Chiesa ortodossa ucraina circa la situazione nel Paese. A nome del clero e dei fedeli delle regioni di Donetsk e Lugansk, il Santo Sinodo chiede al capo dello Stato di "adottare tutte le possibili misure per fermare lo spargimento di sangue, di cui cadono vittime civili innocenti" in queste regioni, di iniziare trattative di pace e "fare di tutto per evitare vittime tra la popolazione civile".
E’ stato anche adottato un appello ai vescovi, clero, religiosi e laici, in risposta ai recenti avvenimenti in Ucraina. Il testo recita: "La nostra Chiesa unisce persone di diverse lingue e culture. I fedeli della Chiesa ortodossa ucraina vivono nell’Est e nell’Ovest, nel Nord e nel Sud del Paese. Noi non dividiamo il nostro gregge in base all’appartenenza politcia, o nazionale, o sociale. Siamo tutti uno in Cristo". A causa del fatto che la tensione sociale "ha raggiunto il limite", si sottoliena l'importanza di una "pastorale finalizzata a raggiungere la pace e l'armonia tra il popolo". Il Sinodo ha espresso cordoglio alle famiglie delle vittime. Dato il proseguimento del conflitto nel sud-est del paese, la Chiesa esorta "alla preghiera e a un soccorso efficace a feriti, senzatetto, sfollati e rifugiati, soprattutto a bambini, orfani, persone con disabilità e anziani". E’ stato approvato un testo di preghiera "per la pace e la cessazione delle lotte intestine", da leggere nelle chiese della Chiesa ortodossa ucraina.
Il Sinodo ha inoltre adottato una serie di decisioni giuridiche, disciplinari e relative al personale, riguardanti la vita interna e l’organizzazione di diocesi, monasteri e istituzioni educative della Chiesa ortodossa ucraina.
Rilasciando il proprio commento al servizio stampa della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita Antonij di Boryspil e Brovar, amministratore delegato della Chiesa ortodossa ucraina, ha detto: «Si potrebbe dire che è stato un Sinodo contro la guerra. Gli appelli adottati sono una continua esortazione a cessare lo spargimento di sangue nella parte orientale del paese. Abbiamo sentito le relazioni dei vescovi che esercitano il loro ministero nelle diocesi che sono diventate "punti caldi" - nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Queste relazioni riferiscono di numerosi casi di morte, testimoniano della disastrosa situazione socio-economica di molti insediamenti che si trovano sull'orlo di una catastrofe umanitaria. Occorreva rispondere non solo a queste relazioni, ma anche alla preoccupazione di tutti i fedeli della nostra Chiesa, che sono inquieti per la tragedia in corso nelle regioni orientali. Abbiamo rivolto un appello al Presidente, chiedendogli di fare tutto quanto in suo potere per fermare lo spargimento di sangue. Questo è importante. Tutto il resto si può e si deve negoziare e discutere, ma tutti i problemi devono essere risolti in modo pacifico. Ora la cosa principale è che non si uccida più la popolazione civile. Questa è la posizione della Chiesa ortodossa in Ucraina. Penso che essa debba essere comprensibile per ogni cristiano".
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