Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
Il sito utilizza i cookie per aiutarvi a visualizzare le informazioni più aggiornate. Continuando ad utilizzare il sito, l'utente acconsente all'uso dei metadati e dei cookie. Gestione dei cookie
Messaggio natalizio di Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’
Eminenze e Eccellenze Reverendissime, reverendi presbiteri e diaconi, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle,
in questa santa notte saluto cordialmente tutti voi e vi rivolgo dal profondo dell’anima i miei auguri in occasione della grande festa del Natale di Cristo. Questa festa è il compimento delle promesse antiche di salvezza del genere umano, la manifestazione dell’amore ineffabile del Creatore per le sue creature, la celebrazione della venuta al mondo del Messia, Figlio di Dio.
Nei secoli passati molto è stato detto dai santi padri sul mistero dell’Incarnazione. Come loro un tempo, anche noi oggi ascoltiamo con attenzione le parole delle preghiere e degli inni liturgici, meditiamo la Sacra Scrittura che ci trasmette questo glorioso avvenimento e non smettiamo di contemplare con ammirazione questo straordinario miracolo.
Meditando sul Natale di Cristo, San Simeone il Nuovo Teologo scrive: “Dio, venendo al mondo, (…) ha unito la natura divina alla natura umana, affinché l’uomo si faccia Dio, e in tale uomo, fattosi Dio per Grazia, prenda dimora misteriosamente la Santissima Trinità” (Sermone 10). Sant’Efrem il Siro dice dell’Incarnazione: “Ora la Divinità ha preso su di Sé il marchio dell’umanità, affinché anche l’umanità sia abbellita del marchio della Divinità” (Inno per il Natale di Cristo).
Meditando queste sagge parole ci chiediamo: in che modo possiamo abbellirci di questo marchio divino? Come raggiungere quella somiglianza a Dio, alla quale l’uomo è chiamato fin dalla fondazione del mondo? Come vivere in modo che “sia formato Cristo in noi” (cf. Gal 4, 19)? E’ semplice: non dobbiamo che seguire i comandamenti del Salvatore. Cari fratelli e sorelle, facendo mia l’esortazione di San Paolo mi rivolgo a ognuno e ognuna di voi: “Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo” (Gal 6, 2). Tutto coprite con l’amore, e troverete la pace e il riposo per le vostre anime; per tutti abbiate misericordia, e nei vostri cuori prenderà dimora quella gioia che “nessuno vi potrà togliere” (Gv 16, 23); “con la vostra perseveranza salvate le vostre anime” (cf. Lc 21,19), e erediterete la vita eterna.
E’ di primaria importanza che noi cristiani non soltanto esortiamo gli altri a seguire alti ideali morali, ma ci impegniamo di persona a incarnarli nella nostra vita quotidiana, prima di tutto nel servizio concreto a ogni prossimo. Allora, con l’aiuto di Dio, vedremo in noi crescere i veri frutti dello Spirito: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5, 22).
“Cerchiamo di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone” (Ebr 10, 24). Superando conflitti e divisioni porteremo al mondo il sorprendente annuncio della nascita del Salvatore e con le opere testimonieremo la straordinaria bellezza e forza spirituale della fede ortodossa.
Inizia l’anno 2017. Esattamente cento anni ci separano dagli avvenimenti che hanno radicalmente cambiato la vita della Russia, il nostro grande Paese multietnico, gettandola nella follia della guerra civile, in cui i figli sono insorto contro i genitori e i fratelli contro i fratelli. Le perdite e sciagure che ha successivamente attraversato il nostro popolo in gran parte sono state determinate da questa distruzione del sistema politico che era esistito per un millennio, e dalla lotta con la fede religiosa della gente, che causò una profonda divisione in seno alla società.
Con timore e riverenza ricordiamo l’impresa dei neomartiri e confessori della Chiesa russa per le cui preghiere, ne siamo convinti, il Signore non ha abbandonato il nostro popolo e gli ha dato le forze di compiere prodezze e grandi imprese, sociali e belliche, che ci hanno portati alla vittoria nella più terribile delle guerre, alla ricostruzione del Paese e a realizzazioni che suscitano l’ammirazione.
Ringraziamo Dio per il miracolo, che ha manifestato a tutto il mondo, della rinascita della fede e della pietà nel nostro popolo, della ricostruzione dei luoghi santi distrutti, della costruzione di nuove chiese e monasteri che è un segno visibile dei profondi cambiamenti avvenuti nel cuore degli uomini.
Gli ultimi decenni hanno comportato per la nostra vita non poche difficoltà e prove: esse sono tuttavia passeggere e perciò non ci fanno paura. L’esperienza del secolo passato ci ha insegnato molte cose e deve esserci di ammonimento.
Continuiamo a percorrere le vie della salvezza, consci che Dio è con noi. Rafforziamoci nella fede, perché Dio è con noi. Confermiamoci nella speranza, perché Dio è con noi. Sforziamoci di crescere nell’amore, operando il bene, perché Dio è con noi.
Riponiamo tutta la nostra fiducia nel Signore, poiché Egli “è una roccia eterna” (Is 26, 4) e, come testimonia l’apostolo Pietro, “in nessun altro c'è salvezza” (At 4, 12). E che la luce di Cristo rischiari sempre il nostro cammino terreno, e questo cammino ci porti al Regno dei cieli, che il Signore ha preparato per quanti lo amano.
Esultando nello spirito insieme a tutti voi, che vivete in Stati, città e paesi diversi, ma formate un’unica Chiesa di Cristo, vorrei in unità di preghiera augurare a tutti voi salute del corpo e dello spirito, pace nelle vostre famiglie, successo nelle vostre opere. E che il Signore e Salvatore nato a Betlemme conceda a ognuno e ognuna di sentire con nuova forza e con tutto il cuore la Sua presenza nella propria vita. Amen.
+ Kirill,
Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’
Mosca,
Natale di Cristo 2016
In altre lingue:
Presidente del Dipartimento
Omelia
29.08.2014
24.07.2014
03.02.2014
16.12.2013
12.12.2013
31.03.2013
20.12.2012
02.12.2020
08.07.2018
29.08.2014
24.07.2014
03.02.2014
16.12.2013
12.12.2013
31.03.2013
20.12.2012