
Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Il Patriarca Giovanni X di Antiochia: le vittime dell'attacco terroristico a Damasco sono "martiri per la fede e la patria"









Servizio di comunicazione del DECR, 25.06.2025. Il 24 giugno, presso la chiesa della Santa Croce a Damasco, Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X della Grande Antiochia e di tutto l'Oriente ha celebrato il funerale dei cristiani ortodossi uccisi durante la liturgia domenicale nella chiesa di Mar Elias.
Tra i presenti alla cerimonia c'erano il Patriarca Youssef I della Chiesa greco-melchita cattolica e il Patriarca Mar Ignazio Youssef III della Chiesa siro-cattolica.
Erano presenti anche i seguenti vescovi della Chiesa Ortodossa di Antiochia: il Metropolita Elia di Tiro e Sidone, il Metropolita Nicola di Hama, il Metropolita Basilio di Akkar, il Metropolita Atanasio di Lattakia, il Metropolita Efraim di Aleppo, il Metropolita Gregorio di Homs, il Metropolita Antonio di Hauran, il Vescovo Romano di Seleucia, il Vescovo Moussa di Daraya, il Vescovo Giovanni di Sergiopoli, il Vescovo Mosè di Larissa e il Vescovo Arsanios di Hierapolis. Hanno pregato al funerale anche l'Archimandrita Filipp (Vasiltsev), rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' presso il Patriarca della Grande Antiochia e di tutto l'Oriente, e il clero di Damasco e di altre città siriane.
Tra i presenti c'erano il Vescovo Armash Nalbandian, Primate della Diocesi di Damasco della Chiesa Apostolica Armena, e i gerarchi delle Chiese Ortodosse Siriache, Melchite e Apostoliche Armene; così come la Sig.ra Hind Kabawat, Ministro degli Affari Sociali e del Lavoro siriano; il Sig. Nazir al-Qadri, Ministro dell'Istruzione siriano; il Sig. Emmanuel Kakavelakis, Ambasciatore greco in Siria; il Sig. Michel Al-Tali, capo della sezione siriana della Società Imperiale Ortodossa di Palestina; i parenti delle vittime; numerosi parrocchiani di diverse parrocchie della Chiesa Ortodossa di Antiochia.
Dopo il funerale, Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni ha pronunciato un'omelia, dicendo: "Ho messo da parte la parola che avevo preparato, perché i corpi dei nostri amati martiri deposti qui davanti a noi mi spingono a parlarvi con il cuore".
Il Primate della Chiesa Ortodossa di Antiochia ha espresso le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, dicendo: "Io... chiedo al Signore Gesù di custodirvi con la Sua divina Mano Destra, di benedirvi, di confortarvi e di concedervi pazienza e consolazione".
Ha poi proseguito: "Mi rivolgo a ogni siriano, musulmano o cristiano, in questo Paese, perché quanto accaduto non è un episodio isolato, né un atto personale, né un attacco a un singolo individuo o a una singola famiglia. È un attacco a ogni siriano e a tutta la Siria. È un attacco mirato alla comunità cristiana. Pertanto, mi rivolgo a tutti, chiedendo al Signore Dio di confortare i cuori, di rafforzarci e di mantenerci saldi nella nostra fede, nella nostra Chiesa e nella nostra patria.
"Non tutti i corpi sono deposti davanti a noi, perché alcune famiglie hanno già seppellito i loro cari. Ventidue martiri e più di cinquanta feriti. Ieri, dopo la preghiera in chiesa, abbiamo visitato i feriti negli ospedali. Non li dimentichiamo e preghiamo che il Signore conceda loro la guarigione attraverso il potere della Sua Santa Croce.
"Quello accaduto è un massacro. Ripeto e sottolineo: è un massacro. È un attacco mirato a una componente fondamentale della nostra amata Siria. Un attacco a ogni siriano."
Rivolgendosi al Presidente della Siria, Ahmed Al-Sharaa, il Patriarca Giovanni ha dichiarato: "Non permetteremo che un crimine così atroce diventi causa di conflitti nazionali o settari, Dio non voglia. Siamo a favore dell'unità nazionale e ci impegniamo per essa insieme a tutti i siriani, musulmani e cristiani. Viviamo insieme come un'unica famiglia in questo nobile Paese".
Nella sua omelia, il Patriarca Giovanni ha definito le vittime dell'attacco terroristico martiri. "Sono martiri. E oserei dire, miei cari, sono martiri sia per la fede che per la patria", ha affermato. Il capo della Chiesa di Antiochia ha invitato il governo del Paese a trovare i responsabili dell'attacco e a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
"Preghiamo... per i nostri martiri, i nostri feriti e le loro famiglie. Preghiamo per il nostro Paese e per il mondo intero. Preghiamo affinché la Siria del futuro sia la patria che ogni siriano sogna <…> Le nostre preghiere sono per i nostri martiri e chiediamo le loro preghiere per nella Luce Divina dove ora si trovano", ha concluso Sua Beatitudine.
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