
Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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La Chiesa Ortodossa Estone ha rilasciato una dichiarazione in risposta agli emendamenti alla legge sulle Chiese e le congregazioni

Servizio di comunicazione del DECR, 10.04.2025. Il 9 aprile 2025, il Riigikogu (Parlamento estone) ha approvato degli emendamenti alla legge sulle Chiese e le congregazioni, che colpiscono direttamente la Chiesa Ortodossa Estone e il monastero di Pühtitsa. In un comunicato stampa pubblicato sul sito web della Chiesa Ortodossa Estone, si afferma quanto segue:
“La Quaresima volge al termine e la Settimana Santa si avvicina. Ancora una volta, a noi cristiani viene data l'opportunità di rivivere ciò che accadde a Betania, nel Getsemani e sul Golgota 2000 anni fa, mentre entriamo nel periodo più sacro dell'anno liturgico. Riflettiamo su tutto ciò che accadde a Cristo e Lo seguiamo nella nostra vita, qui e ora. Prendiamoci del tempo per camminare con Cristo attraverso le Sue sofferenze, che commemoriamo nei nostri servizi, così da poter anche noi partecipare alla gioia della Resurrezione.
Il 9 aprile, il Riigikogu ha approvato degli emendamenti alla Legge sulle Chiese e le Congregazioni, che ci riguardano direttamente tutti. Sebbene le leggi dovrebbero essere universali, è chiaro che in questo caso si tratta di una legislazione specificamente rivolta contro la Chiesa Cristiana Ortodossa Estone e il monastero di Pühtitsa. Nonostante siamo sempre stati una Chiesa rispettosa della legge, che rispetta tutte le leggi della Repubblica di Estonia e contribuisce al benessere della società estone, si è ritenuto necessario modificare la legge.
Negli ultimi sei mesi, passati dalle dichiarazioni politicizzate del Ministro dell'Interno al Riigikogu, non c'è stata alcuna discussione sostanziale. Invece di un dialogo diretto, abbiamo assistito a una campagna mediatica attentamente preparata e coordinata da esperti di comunicazione, con articoli che presentano prevalentemente le argomentazioni di una parte, nonché opinioni soggettive di esperti e teologi che rappresentano lo Stato o un'altra Chiesa Ortodossa. Ciò ha inevitabilmente influenzato l'umore e l'atteggiamento dei nostri parrocchiani nei confronti della situazione.
Le posizioni espresse durante la lettura della legge o suggerivano restrizioni alla libertà religiosa o non le riconoscevano, facendo invece appello a preoccupazioni di sicurezza. Riteniamo ancora che ciò limiti direttamente la nostra libertà di religione. Chiederemo al Presidente e al Cancelliere di Giustizia di valutare la questione e faremo appello alle organizzazioni internazionali, poiché la libertà religiosa è universale e riguarda principi globali.
Gli emendamenti adottati oggi erano un risultato atteso, dato l'intero processo. Tuttavia, ciò non significa che rinunceremo ai nostri diritti e ai nostri principi. Continueremo il nostro ministero nelle parrocchie. Se ci affidiamo al Signore e cerchiamo la Sua volontà nella nostra vita senza lamentele o disperazione, Egli non ci lascerà senza il Suo aiuto e ci guiderà anche nel mezzo di ogni prova”.
Presidente del Dipartimento
Omelia
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