Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Il Primate della Chiesa apostolica armena ha ricordato alle autorità ucraine la necessità di difendere i diritti dei credenti
Servizio di comunicazione del Decr, 26.08.2024. Il Supremo Patriarca e Catolicos di tutti gli armeni Karekin II chiama le autorità dell’Ucraina a non distruggere l’unità della comunità ortodossa storicamente formatasi. Così il suo portavoce, il sacerdote Isaia Artenjan ha comunicato alla TASS il 23 agosto 2024, commentando la legge approvata dalla Rada Suprema (Parlamento) dell’Ucraina, la quale permette di sopprimere la canonica Chiesa ortodossa ucraina.
“Il Catolicos di tutti gli armeni ha espresso la sua posizione riguardo al problema disturbante della vita religiosa in Ucraina, quando la legge sulla difesa dello stato costituzionale nella sfera dell’attività delle organizzazioni religiose si trovava nella fase di sviluppo”, ha ricordato il portavoce. Nel novembre del 2023, il Supremo Patriarca e Catolicos di tutti gli armeni Karekin II ha espresso la sua profonda convinzione che, soprattutto nel periodo delle prove attuali, “è necessario tenere la Chiese lontana dai processi politici e non trasformare il fattore religioso nella possibilità di diffondere speculazioni e contraddizioni”.
“Purtroppo, le preoccupazioni fondate della Chiesa armena e delle altre Chiese riguardo alle possibili conseguenze non desiderate della ratifica di questo pregetto della legge e della sua influenza negativa sulla vita spirituale e canonica, sulla popolazione ortodossa; le decisioni sono state prese sotto pressione della situazione politica attuale”, ha constatato il sacerdote Isaia Artenjan.
Il portavoce ha aggiunto che il Primate della Chiesa apostolica armena “si rivolge ai credenti del popolo amichevole dell’Ucraina – alle autorità e ai legislatori – con l’appello di non distruggere l’unità della comunità ortodossa storicamente formatasi, di difendere i diritti delle attuali comunità religiose, dei fedeli e dei chierici, di rispettare l’intoccabilità dei luoghi sacri”. Egli ha detto che la Chiesa apostolica armena e il popolo armeno “desiderano che, grazie alla misericordia di Dio, presto sia risolto il conflitto russo-ucraino”, si escludano i fenomeni che agitano la vita ecclesiale e si ristabiliscano le ricche tradizioni “dell’amicizia fra i popoli, testimoniata dai secoli”.
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