Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Il metropolita Ionafan di Tulchin e Bratslav è stato colpito da un ictus
Servizio di comunicazione del DECR, 21.03.2024. Il 19 marzo 2024, il sito web della diocesi di Tulchin della Chiesa ortodossa ucraina ha annunciato che il suo ordinario metropolita Ionafan aveva subito un incidente cardiovascolare: “Segnaliamo che il metropolita Ionafan di Tulchin e Bratslav è in cura per un ictus. Per favore pregate per la pronta guarigione di Sua Eccellenza. Il metropolita spera di rivedervi tutti presto, mettendo la sua speranza in Dio».
Nell'agosto 2023 il gerarca 75enne gravemente malato, conosciuto nel mondo ortodosso come compositore di musica sacra, è stato condannato a cinque anni di carcere e alla confisca dei suoi beni a seguito di accuse assurde. Ha presentato ricorso in appello ed è attualmente agli arresti domiciliari.
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Come si aveva informato precedentemente, il magistrato d’accusa ha chiesto di condannare il metropolita Ionafan a sei anni di carcere anche se, secondo i suoi avvocati, il caso era stato inventato e le prove della sua innocenza presentate dalla difesa erano state ignorate.
Il metropolita Jonathan si è dichiarato non colpevole. In un messaggio al clero e ai fedeli della sua diocesi, ha sottolineato: “Il Dio della giustizia e della verità è dalla mia parte, e questa confessione è per me, come cristiano ortodosso e come vescovo, la mia principale vittoria!”.
Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ aveva pubblicato un messaggio il 7 agosto dopo la pubblicazione della sentenza. “In questa condanna dettata dall'odio contro la Chiesa ortodossa ucraina, vediamo un nuovo atto di palese violazione della libertà religiosa, un esempio di persecuzione contro la fede”, ha ribaito il Patriarca. Notando che le “accuse erano assolutamente nulle e che le cosiddette “prove” erano fabbricate”, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato: “Il metropolita Ionafan, come tutta la Chiesa, prega per la pace, chiede l'unità spirituale della Santa Rus’; difende anche i diritti della Chiesa ortodossa ucraina, denunciando la menzogna canonica dello scisma. Proprio per questo motivo è stato condannato”. Il Patriarca Kirill ha poi invitato la comunità internazionale, i leader religiosi e politici e le organizzazioni per i diritti umani a “prestare attenzione alla politica delle autorità ucraine, che stanno deliberatamente lavorando per distruggere la Chiesa ortodossa ucraina e continuano impunemente a perseguitare i suoi vescovi, i suoi chierici, i suoi monaci e i suoi laici”.
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