Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Sua Santità il Patriarca Kirill si è rivolto ai leader religiosi e ai rappresentanti delle organizzazioni internazionali a proposito della persecuzione dell’abate della Lavra delle Grotte di Kiev
Servizio di comunicazione del DECR, 15.07.2023. Il 15 luglio Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill si è rivolto ai primati delle Chiese ortodosse locali, a ai leader religiosi e ai rappresentanti delle organizzazioni internazionali con messaggi nei quali li ha informati circa la persecuzione dell’abate della Lavra delle Grotte di Kiev, il metropolita Pavel di Vyshgorod e Chernobyl.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa si è rivolto ai Primati delle Chiese ortodosse autocefale, a Papa Francesco, al Patriarca della Chiesa copta Tawadros II, al Primate della Comunione anglicana Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, al Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Dr. Jerry Pillay, al Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite Antonio Guterres, al Segretario generale dell’OSCE Helga Maria Schmid, al Segretario generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić, all’Alto Commissario dell’ONU per i diritti umani Volker Türk, al Direttore del Bureau dell’OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani Matteo Mecacci, riferisce il Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’.
Si riporta integralmente il testo del messaggio:
“Il 14 luglio 2023, in seguito alla decisione del tribunale distrettuale Solomensky della città di Kiev, un vescovo della Chiesa ortodossa ucraina, l’abate della Lavra delle Grotte di Kiev, il metropolita Pavel di Vyshgorod e Chernobyl, che prima stava agli arresti domiciliari, è stato arrestato e messo in prigione.
La decisione del tribunale è stata presa nel contesto dei tentativi in corso da parte delle autorità ucraine di sottrarre con la forza e illegalmente la Lavra delle Grotte di Kiev alla giurisdizione della Chiesa ortodossa ucraina. Questa decisione del tribunale, ingiusta e ovviamente dettata dalle autorità ucraine, ha lo scopo di intimidire i credenti, costringerli a rifiutarsi di difendere la loro libertà religiosa e i loro santuari, e fa parte della persecuzione su larga scala lanciata dalle autorità ucraine contro la Chiesa ortodossa ucraina.
I leader religiosi non possono e non devono essere sottoposti a tali misure repressive per le proprie convinzioni religiose.
Vorrei sottolineare con grande preoccupazione che il cambiamento della misura cautelare per il metropolita Pavel, un uomo di età avanzata, dagli arresti domiciliari alla custodia cautelare lo minaccia di un grave deterioramento della salute e può portare alla sua morte in custodia cautelare.
Vi esorto a prestare attenzione alla persecuzione in corso in Ucraina contro la canonica Chiesa ortodossa ucraina e ad adottare tutte le misure possibili per proteggere il metropolita Pavel di Vyshgorod e Chernobyl dalla persecuzione illegale”.
Presidente del Dipartimento
Omelia
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