Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo di Gerusalemme ha presieduto le celebrazioni nella Missione spirituale russa












Servizio di comunicazione del Decr, 05.06.2023. Il 5 giugno 2023, il giorno dello Spirito Santo che, secondo la tradizione gerusalimitana, è la festa della Missione spirituale russa a Gerusalemme, Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo III della Santa città di Gerusalemme e di tutta la Palestina ha presieduto la Divina liturgia nella cattedrale della Santissima Trinità nella Missione.
Con Sua Beatitudine hanno concelebrato: il metropolita Isikhios di Capitoliada; l’arcivescovo Petr di Ungeny e Nisporensk (Chiesa ortodossa della Moldova, Patriarcato di Mosca); il segretario generale del Patriarcato di Gerusalemme, l’arcivescovo Aristarco di Costantina; il metropolita Gioacchino di Elenopoli; il rettore della Missione spirituale russa a Gerusalemme, l’archimandrita Aleksandr (Elisov); il rettore della Missione spirituale della Chiesa russa all’estero, l’archimandrita Roman (Krasovskij), i rappresentanti della Chiesa ortodossa rumena, i chierici della Missione spirituale russa in Terra Santa e del Patriarcato di Gerusalemme.
Alla Divina liturgia erano presenti l’ambasciatore plenipotenziario della Federazione Russa in Israele A. D. Viktorov; l’ambasciatore plenipotenziario della Repubblica di Bielorussia in Israele E. S. Vorobiev; il direttore della Missione della Federazione Russa presso l’Autonimia nazionale palestinese G. L. Buacidze, la rappresentante della Nunziatura a Gerusalemme Sig.ra Lioba Radke, le badesse dei conventi russi a Gerusalemme l’igumena Ekaterina (Chernyshova), l’igumena Elisaveta (Shmelz) e l’igumena Varvara (Novikova) con le monache, numerosi fedeli e pellegrini.
La liturgia è stata celebrata nelle lingue paleoslava, greca, araba e moldava. I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro delle monache del Convento Gornenskij sotto la direzione della sorella Veronika (Sorokina), come informa l’Ufficio stampa della Missione spirituale russa.
Dopo il congedo della Divina liturgia, Sua Beatitudine ha rivolto al rettore della Missione spirituale russa e ai fedeli presenti nella cattedrale della SS. Trinità la sua parola, sottolineando: “La grazia splendente dello Spirito Santo ha radunato oggi tutti noi in questa chiesa dedicata alla Santa Trinità affinché partecipiamo al Divino sacramento eucaristico del Corpo e del Sangue di Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo”.
“Questa unità della fede e della comunione dello Spirito Santo oggi proclama la fratellanza delle Chiese-sorelle di Gerusalemme e della Russia e non solo, nel Calice comune della “benedizione mistica” cioè nella Divina Eucaristia del Corpo e del Sangue di Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo”, ha sottolineato Sua Beatitudine.
“Ciononostante, proviamo ansia e tristezza per il fatto che l’ordine e l’unità nel corpo della nostra Chiesa Ortodossa una, santa, cattolica e apostolica si sono rotti”, ha detto il Patriarca Teofilo. “Secondo la predicazione del divino Paolo, «se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui» (1 Cor. 12, 26). Perciò anche noi come membra del Corpo di Cristo che ha affidato «a noi la parola della riconciliazione» (2 Cor. 5, 18), perché «noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio» che procede da Dio Padre e riposa nel Figlio (cf. 1 Cor. 2, 12) preghiamo il Signore, cantando con il salmista instancabilmente: «Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo» (Sal. 51, 12). Amen. Vi auguro molti anni benedetti e pacifici!”.
Nella sua risposta, il rettore della Missione spirituale russa, l’archimandrita Aleksandr (Elisov) ha detto fra le altre cose: “In questi tempi difficili lo sguardo della gente è rivolto alla Santa città di Gerusalemme donde, come all’inizio dell’era cristiana, suona l’annuncio della Risurrezione di Cristo. La Santa città e la Chiesa ortodossa di Gerusalemme della quale Lei è il Primate attirano gli sguardi di tutti gli abitanti della terra che sperano di vivere il miracolo della Risurrezione di Cristo e di rinascere alla vita nuova ed eterna. La preghiera che risuona qui nelle chiese, il Suo lavoro per custodire il patrimonio di tutti i cristiani e tutti i luoghi sacri testimoni della vita e dei miracoli del Figlio di Dio incarnato è un dono spirituale inestimabile per l’umanità contemporanea”.
L’archimandrita Aleksandr ha trasmesso al primate della Chiesa ortodossa di Gerusalemme gli auguri di Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ e l’ha ringraziato per la gioia di celebrare insieme la Divina liturgia.
Poi, il Patriarca Teofilo di Gerusalemme e l’archimandrita Aleksandr si sono scambiati dei regali. Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo ha chiesto di trasmettere a Sua Santità il Patriarca Kirill i suoi auguri più sentiti.
In seguito, tutti i partecipanti alle celebrazioni arrivati per la festa della Missione spirituale russa a Gerusalemme si sono recati in processione dalla cattedrale della SS. Trinità all’edificio storico della Missione, dove ha avuto luogo il ricevimento festivo cui ha partecipato anche il capo del Diprtimento cristiano del Ministero degli interni di Israele Cesar Marjji.
Al ricevimento, Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo ha detto ai partecipanti: “Non dobbiamo mai rinunciare all’aspirazione di fare tutto per l’unità della Chiesa e il bene di tutta l’umanità. Non c’è altra scelta: c’è solo la fedeltà alla vocazione apostolica che suonò chiaramente nel giorno della Pentecoste e partendo dalla quale la Chiesa cammina nel suo servizio spirituale. Perciò ci rivolgiamo ai nostri fratelli ortodossi con la richiesta di lavorare insieme instancabilmente per restaurare l’unità visiva della Chiesa, lasciando a parte le ragioni politiche, sociali ed etniche. Poiché tutti noi siamo membra del Corpo di Cristo, e come ci ricorda chiaramente la Scrittura; «se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui» (1 Cor. 12, 26). Vi benedica Dio in questa grande festa e ci rafforzi tutti affinché ci adoperiamo per raggiungere quelle unità e pace, per le quali preghiamo a ogni Divina liturgia”.