Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Sua Santità il Patriarca Kirill: il Patriarca Bartolomeo è caduto nello scisma
Tra i compiti più importanti che deve affrontare il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca c'è anche quello del “superamento degli scismi nell'Ortodossia mondiale, generati dall'invasione in Ucraina da parte del Patriarca di Costantinopoli - illegale, anticanonica e, direi folle”, ha affermato Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill il 27 settembre 2021, durante la cerimonia di consegna dei premi ecclesiastici al presidente del Decr metropolita Hilarion di Volokolamsk e ai suoi vice - l'arcivescovo Leonid di Klin, l'arciprete Nikolai Balashov, l’archimandrita Filaret (Bulekov).
“Mi permetto di dirlo, perché conosco bene il patriarca Bartolomeo. Probabilmente, non ha agito da sé e non di sua spontanea volontà”, ha osservato il Primate della Chiesa ortodossa russa.
Allo stesso tempo, ha respinto i giudizi secondo cui, sotto la pressione esterna, il Patriarca di Costantinopoli non poteva agire diversamente: “Ma come abbiamo potuto agire diversamente noi, vivendo in uno stato ateo? Non ci spaventano tali storie: siamo sopravvissuti a tutto e non abbiamo smesso di comunicare con nessuna Chiesa ortodossa locale, nemmeno con quelle che nel nostro paese a quel tempo erano spesso chiamate “leccapiedi dell'imperialismo americano”. Abbiamo mantenuto queste relazioni, visitandole e invitando qui delle delegazioni ufficiali. Pertanto, quando ci viene detto che oggi il Patriarca Bartolomeo non avrebbe potuto agire diversamente, alludendo a potenti forze esterne, non accetto questa argomentazione. Tra i Patriarchi di Costantinopoli c'erano martiri e confessori, uno di loro - il Patriarca Gregorio - fu impiccato alle porte del Patriarcato. Costantinopoli ci è sempre sembrata una roccaforte dell'Ortodossia”.
“Umanamente siamo molto preoccupati che oggi il Patriarca di Costantinopoli sia caduto nello scisma, perché è entrato in comunione con gli scismatici e ha riconosciuto come vescovi canonici delle persone che non hanno ricevuto la consacrazione episcopale valida”, ha affermato Sua Santità.
Allo stesso tempo, Sua Santità il Patriarca Kirill ha sottolineato: “Rendendoci conto che noi siamo nella verità, essendo convinti di stare sulla base incrollabile dei sacri canoni, dal punto di vista pastorale e umano, dobbiamo sforzarci di superare questo momento difficile nelle relazioni inter-ortodosse, perché in Grecia, e in altri paesi sotto l'influenza del Patriarca di Costantinopoli, ci sono i nostri fratelli e sorelle, pii monaci e monache, e per noi è un grande dolore spaere che loro soffrano per gli errori di un’altro”.
Il Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa russa ha molto lavoro da fare: rimanendo su posizioni canoniche di principio, fare di tutto per garantire che l'Ortodossia mondiale superi la grave crisi in cui si trova, ha osservato il primate della Chiesa ortodossa russa.
Ogni Chiesa ortodossa locale ha i suoi problemi, che talvolta sono molto difficili, anche se non così evidenti come, ad esempio, quelli che la Chiesa russa ha dovuto affrontare nel periodo sovietico, ha ricordato il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’, sottolineando: “Pertanto, la nostra solidarietà, la manifestazione dell'amore reciproco è molto significativa, molto importante per il rafforzamento dell'intera Ortodossia mondiale”.
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