10 anniversario dell’ordinazione episcopale del metropolita Hilarion
Il 14 gennaio 2012, nella festa della Circoncisione del Signore e commemorazione di San Basilio Magno, è stato celebrato a Mosca il 10° anniversario della consacrazione episcopale del metropolita Hilarion di Volokolamsk. Il presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca ha presieduto la Divina Liturgia nella chiesa della Madre di Dio "Gioia di tutti gli afflitti".
Col metropolita Hilarion hanno concelebrato alcuni gerarchi delle Chiese ortodosse locali, in particolare: il metropolita Feodor di Akhaltsikhe e Taoklardzhety del Patriarcato di Georgia, il metropolita Basilios di Elasson e l’archimandrita Anthony (Avramidis) della Chiesa ortodossa di Grecia, il vescovo Jerzy di Siemiatycze della Chiesa ortodossa polacca, l'arcivescovo Jurij di Michalovce e Košice, l'archimandrita Serafim (Shemjatovskij) e gli arcipreti Vasilij Bardzik e Bohuslav Senichev della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e di Slovacchia.
Hanno partecipato alla celebrazione i capi delle delegazioni delle Chiese ortodosse locali a Mosca (di Gerusalemme, Bulgaria, Georgia, Cechia e Slovacchia), i responsabili di diverse strutture del Patriarcato di Mosca, i chierici del Dipartimento per le relazioni esterne e della chiesa «Gioia di tutti gli afflitti».
Erano presenti al culto l'ambasciatore della Repubblica italiana presso la Federazione russa, Antonio Zanardi Landi, e numerosi rappresentanti dei circoli scientifici e culturali di Mosca.
Durante la Divina Liturgia ha cantato il Coro sinodale di Mosca, diretto da A. Puzakov, che ha eseguito opere del metropolita Hilarion e di NS Golovanov.
Al termine del servizio, è stato letto un messaggio di congratulazioni del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill. Il Primate della Chiesa Russa ha augurato al metropolita Hilarion che il Signore gli conceda "forze spirituali e fisiche, e la gioia di continuare a svolgere con successo il proprio servizio a beneficio della Sua Santa Chiesa". Sua Santità, in particolare, ha detto: "Attraverso la cooperazione con le Chiese ortodosse locali, il dialogo con le altre confessioni cristiane, non tralasci mai l’attenzione e il sostegno ai nostri fratelli e sorelle perseguitati per la fede, cercando i mezzi diplomatici per ottenere una cessazione della violenza".
A nome di Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia Ilia II, il metropolita Feodor di Akhaltsikhe e Taoklardzhety si è congratulato con il metropolita Hilarion e ha chiesto per lui al Signore la salute e molti anni di vita per servire la Chiesa ortodossa russa e l'intera Ortodossia nel mondo.
Un messaggio di congratulazioni di Sua Beatitudine il Metropolita Christophor delle Terre ceche e di Slovacchia è stato annunciato dall'arcivescovo Jurij di Michalovce e Košice.
A nome del clero e dei fedeli della Chiesa in onore della Madre di Dio "Gioia di tutti gli afflitti", l’igumeno Filaret (Tambovskij) si è congratulato con il metropolita Hilarion, e lo ha ringraziato per la costante attenzione e preoccupazione per il clero e i parrocchiani, augurandoglidi poter continuare ad annunciare la parola della verità di Cristo per molti anni.
Poi il metropolita Hilarion ha rivolto al pubblico il suo discorso: "In questo giorno la Santa Chiesa celebra la Circoncisione del Signore e la memoria di uno dei più grandi santi, Basilio Magno. San Basilio è l'immagine del pastore vero e buono, sostenitore dell'Ortodossia: egli difese la fede ortodossa contro l'arianesimo, fu pieno di zelo per l'unità della Chiesa e riportò alla Chiesa coloro che se ne erano allontanati. Era un grande scrittore spirituale, autore di opere che ancora oggi in molte lingue vengono lette da persone ortodosse e non ortodosse. San Basilio è autore della Divina Liturgia che oggi abbiamo celebrato; è una liturgia particolarmente profonda e solenne, ed è celebrata nella Chiesa ortodossa dieci volte l'anno.
San Basilio Magno è un esempio da imitare ancora oggi per gerarchi e pastori. Prima di tutto, era un uomo dalla profonda devozione per la Chiesa di Dio. Per lui non esistevano interessi privati o personali, tutti i suoi interessi erano esclusivamente legati alla Chiesa. Non a caso ha lasciato questo mondo all’età di 49 anni. La sua salute e la sua forza si sono esaurite nella difesa dell'unità della Chiesa, dell'ortodossia e della santa fede.
Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte alla Divina Liturgia: il metropolita Feodor, che rappresenta la Chiesa ortodossa georgiana, il metropolita Basilios, che rappresenta la Chiesa ortodossa greca, l'arcivescovo Jurij, in rappresentanza della Chiesa ortodossa di Cechia e Slovacchia, il vescovo Jerzy della Chiesa ortodossa polacca, così come i rappresentanti della Chiesa di Gerusalemme e della Chiesa ortodossa bulgara, che hanno condiviso con me oggi questa festa del 10° anniversario del mio ministero episcopale.
In questo giorno, prima di tutto, ringrazio Dio per questi dieci anni e per la vita di ogni giorno. Non posso dire che l'ultimo decennio sia stato facile: i primi mesi del mio ministero episcopale sono stati molto difficili, e negli anni successivi, con l’aiuto del Signore ho risolto i problemi e le difficoltà incontrate. Ed ora, l'obbedienza alla Chiesa mi ha chiamato a compiti non del tutto facili, poiché richiedono cura quotidiana, grande sforzo e diligenza. Naturalmente, questo sarebbe impossibile se non ci fosse la forza misericordiosa di Dio che mi sostiene, e i miei colleghi del Dipartimento per le relazioni esterne, con i quali cerchiamo di svolgere gli incarichi che ci affida l’autorità della Chiesa: proteggere la nostra Chiesa, sviluppare rapporti fraterni con le Chiese ortodosse locali, sviluppare contatti con le altre confessioni cristiane, vigilare sulla difesa dei cristiani in diverse parti del mondo, insomma fare tutto ciò che occorre nel campo delle relazioni esterne.
In questo giorno, vorrei dire una parola di gratitudine a Sua Santità Alessio, che dieci anni fa ha guidato la mia consacrazione, e che ricordo con amore sincero. Sono certo che dinanzi al trono di Dio prega per noi, per la Santa Chiesa Ortodossa Russa, che ha guidato degnamente e con zelo.
Desidero inoltre esprimere la mia gratitudine al Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, perché è per sua iniziativa che sono diventato vescovo. Dio sa, e Sua Santità sa che non ho mai cercato la dignità episcopale. Volevo essere un sacerdote, e impegnarmi nel campo della scienza teologica, ma Sua Santità, all’epoca Metropolita e presidente del Dipartimento per le relazioni esterne, ha insistito che diventassi vescovo. In un primo momento ho svolto il mio ministero episcopale al di fuori della Patria. Quando il Signore lo ha chiamato a servire come Primate della nostra Chiesa, Sua Santità mi ha incaricato di guidare il Dipartimento: è un compito difficile e di responsabilità, che, come ho già detto, richiede impegno, forza spirituale, mentale e fisica.
Tutto ciò che facciamo è per la gloria di Dio. Se facciamo qualcosa di buono, è perché il Signore ci aiuta, guarisce le nostre debolezze e le imperfezioni con la grazia divina, che "risana ogni debolezza e ricolma ogni carenza".
Quando un uomo nella Chiesa viene ordinato, sia diacono che sacerdote o vescovo, egli ottiene una doppia benedizione, che lo aiuta a compiere il ministero e a colmare la sua debolezza umana. Come dice l'apostolo Paolo, “se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza” (2 Cor 11, 30). Tutto ciò che è fatto da noi, dal clero della Chiesa di Dio, è realizzato attraverso la grazia nonostante le nostre imperfezioni, superando la nostra debolezza umana; nonostante il nostro peccato e la debolezza, Dio ci aiuta a fare le Sue opere, e noi diventiamo strumenti nelle mani del Signore. Questo è la cosa più bella che possa capitare nella vita umana: non vivere da soli, non per se stessi, ma vivere per Dio e per la Chiesa, mettere se stessi nelle mani di Dio e diventare strumento attraverso cui il Signore compie la Sua opera.
Auguro a tutti voi che la preghiera di San Basilio Magno ci rafforzi nel nostro ministero. E che il Signore ci mantenga tutti per molti anni".
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L’igumeno Hilarion (Alfeev), è stato eletto vescovo di Kerch, vicario della diocesi di Sourozh, dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa il 27 dicembre 2001.
Il 7 gennaio 2002, Festa della Natività, presso la Cattedrale della Dormizione a Smolensk, il metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad (oggi Patriarca di Mosca e di tutta la Russia) lo ha elevato al rango di archimandrita.
Il 14 gennaio 2002 a Mosca, presso la Cattedrale di Cristo Salvatore, è stato ordinato vescovo. La consacrazione è stata presieduta dal Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Alessio II, insieme a dieci vescovi, tra cui il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato, il metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad.
Il 17 luglio 2002 il Santo Sinodo lo ha nominato vescovo di Podolsk, vicario della diocesi di Mosca, rappresentante della Chiesa ortodossa russa presso le Istituzioni europee a Bruxelles.
Il 7 maggio 2003 il Santo Sinodo lo ha nominato Vescovo di Vienna e dell'Austria, con l’amministrazione provvisoria della Diocesi di Budapest e Ungheria, e il mantenimento di un ufficio di rappresentanza della Chiesa ortodossa russa presso le Istituzioni europee.
Il 31 marzo 2009, il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e il Santo Sinodo hanno sollevato il vescovo Hilarion dalla sede episcopale di Vienna e dall'amministrazione della diocesi ungherese, e lo hanno nominato presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca e membro permanente del Santo Sinodo, con il titolo di "Vescovo di Volokolamsk, Vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia".
In seguito il vescovo Hilarion è stato nominato rettore del Corso di dottorato “Santi Cirillo e Metodio” del Patriarcato di Mosca.
Il 9 aprile 2009 è stato nominato rettore della chiesa di Nostra Signora "Gioia di tutti gli afflitti" al centro di Mosca.
Il 20 aprile 2009 il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill lo ha elevato al rango di arcivescovo, e il 1 febbraio 2010 a Metropolita.
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