Divina Liturgia al Santo Sepolcro
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L’11 novembre 2012 Sua Beatitudine il Patriarca della Città Santa di Gerusalemme e di tutta la Palestina Teofilo III e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill hanno celebrato una Divina Liturgia notturna nella chiesa della Resurrezione a Gerusalemme.
La sera dell’11 novembre, il Patriarca Kirill ha guidato la processione dalla Porta di Giaffa verso la Città Vecchia. Nei pressi del Patriarcato di Gerusalemme si è unito alla processione Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo insieme a molti vescovi e chierici. La processione si è diretta poi verso la Chiesa della Resurrezione.
Durante la Divina Liturgia, hanno concelebrato con i Primati delle due Chiese i vescovi del Patriarcato di Gerusalemme: il metropolita Esichij di Kapitoliad, il metropolita Timofej Vostrsky, gli arcivescovi Dorofej di Avilon, Aristarkh di Konstantinia, Feofilakt di Giordania e Feofan di Gerasa; per la Chiesa ortodossa russa hanno concelebrato i membri della delegazione ufficiale della Chiesa ortodossa russa: il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk; il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk; il vice presidente del Sinodo dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa all’estero, arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna; l’arcivescovo Aleksandr di Pereyaslav-Khmelnitsky e Vishnev.
Durante il servizio sono state rivolte litanie per il riposo eterno del Patriarca Maxim di Bulgaria.
I canti e le preghiere sono stati tenuti in slavo ecclesiastico e in lingua greca.
Al termine della Liturgia, ha preso la parola Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo. "In quel tempo benedetto, quando il paese ha accolto la luce di Cristo, il Santo Sepolcro e tutti i luoghi sacri della Terra Santa sono diventati un polo di attrazione e una fonte da cui hanno attinto forza molti pellegrini russi, patriarchi, vescovi, imperatori, sacerdoti e molti credenti devoti, - ha osservato in particolare Sua Beatitudine. – Dai luoghi santi hanno ricevuto l'aiuto e il sostegno gli zar russi e i pellegrini ogni volta che avevano bisogno di protezione dalle trame delle forze nemiche".
Riferendosi al Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, il Primate della Chiesa di Gerusalemme ha detto: "Il servizio liturgico comune di noi due Patriarchi è la più alta manifestazione del nostro pieno consenso, la comunione e la confessione nei dogmi, nella tradizione e nella pratica della nostra Chiesa. La celebrazione del Sacramento dell'Ultima Cena è la nostra felicità perfetta e la gioia suprema in questo mondo. È anche la nostra speranza e fiducia nella promessa di nostro Signore Gesù Cristo: “non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò di nuovo con voi nel regno del Padre mio” (Mt 26, 29).
Esprimendo gratitudine per l'accoglienza, Sua Santità il Patriarca Kirill ha detto:
"Vostra Beatitudine,
Patriarca Teofilo della Città Santa di Gerusalemme e di tutta la Palestina,
Amato Fratello nel Signore e concelebrante!
Eminenti gerarchi, cari padri, fratelli e sorelle!
Oggi, Domenica, piccola Pasqua, noi celebriamo nel più importante luogo sacro della cristianità, il Santo Sepolcro della Risurrezione del Salvatore. Abbiamo servito insieme la Divina Liturgia, abbiamo partecipato alla Comunione ad un solo Calice. La nostra unità spirituale e orante, l'unità della Chiesa russa e della Chiesa di Gerusalemme, ha ora la sua manifestazione visibile. E sono felice di salutare qui Vostra Beatitudine, e nella vostra persona la pienezza della Santa Chiesa di Gerusalemme; sono lieto di concelebrare e pregare con Voi.
Nel miracolo della Divina Eucaristia, che abbiamo tenuto, la misteriosa e vivificante offerta del pane e del vino nel vero Corpo e Sangue del nostro Signore e Salvatore è la continuazione del grande miracolo della Risurrezione di Cristo. L’Eucaristia ci risuscita dalla nostra morte terrena, nutre il nostro spirito e ci prepara alla vita eterna. Essa ci rende partecipi del Corpo di Cristo, cioè della Chiesa di Cristo. Aumenta la nostra forza e ci dà speranza mentre attendiamo di essere nella gloria della Santa Resurrezione di Cristo. Nell'Eucaristia siamo testimoni vivi e partecipi della Risurrezione di Cristo.
Visitando in questi giorni la Chiesa Madre, la Chiesa della Città Santa di Gerusalemme, rendiamo omaggio alla secolare impresa della preghiera continua nei luoghi più sacri del mondo cristiano e di memoria per tutti i cristiani. Milioni di pellegrini vengono qui da tutto il mondo: questa è la prova che l’annuncio della Risurrezione di Cristo, che è partito da Gerusalemme e che i santi apostoli hanno portato in tutto il mondo, non è svanito ed è vivo ancora oggi. La fede nella Santa Resurrezione di Cristo porta i suoi frutti nel mondo, anche in Russia, Ucraina, Bielorussia e in altri Paesi della Santa Rus’, secondo la parola del Signore: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno” (Gv 20, 29).
La Chiesa ortodossa russa deve molto alla Città Santa e molte cose ci uniscono. Qui, al Santo Sepolcro, alla santa Gerusalemme, sono venuti a piedi innumerevoli pellegrini russi. Da voi abbiamo preso le norme liturgiche, e fino ad oggi la vita liturgica della Chiesa russa è amministrata secondo i precetti di San Saba e di altri grandi asceti degli antichi monasteri palestinesi. Anche questo tempio della Santa Resurrezione, dove oggi abbiamo celebrato la Divina Liturgia, è stato a lungo uno dei templi più venerati in Russia: anticamente avevamo la tradizione di costruire chiese in onore della festa della Dedicazione di questo tempio. E fino ad oggi, la Russia ha molte chiese che portano il nome della Risurrezione, e uno dei monasteri non lontano da Mosca è chiamato con il nome di "Nuova Gerusalemme", perché la chiesa principale del monastero è stata costruita a immagine del Santo Sepolcro. Affinché questa Chiesa della Resurrezione e gli altri luoghi santi della Palestina fossero custoditi dal Patriarcato ortodosso di Gerusalemme, i russi hanno dato le loro donazioni, i soldati russi hanno versato il loro sangue, testimoniando l'amore che ci lega fin dai tempi antichi.
Come Primate della Chiesa russa, apprezzo la possibilità di venerare i luoghi santi di Gerusalemme. Grazie, Beatitudine, per l'invito e la preghiera fraterna, le parole gentili e cordiali.
Oggi, dopo le preghiere comuni e l’Eucaristia, i nostri cuori sono particolarmente in sintonia: nella Risurrezione di Cristo noi tutti abbiamo in comune la fede e l'amore fraterno in Cristo. Nello spirito di questo amore, vorrei augurare che il Signore dia forza a Vostra Beatitudine nell’alto ministero primaziale e alla Chiesa della Città Santa di Gerusalemme conceda abbondante misericordia e pienezza dei doni spirituali in Cristo Gesù".
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha fatto dono a Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo di una lampada, con l’augurio che l'olio e il fuoco "possano simboleggiare la nostra fede e l'amore per la Città Santa".
Concluso il suo intervento, Sua Santità ha pronunciato il saluto pasquale: "Cristo è risorto!".