Incontro con gli ortodossi cinesi
Il 12 maggio 2013 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha avuto un incontro con i fedeli ortodossi cinesi presso l'Ambasciata Russa a Pechino.
Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa aveva già incontrato diversi di loro in una precedente occasione, quando visitò la Cina come presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Così, Sua Santità ha ricordato le parole di Matrona Van Lin Ju, che già nel 2001 parlava della necessità di rinnovare la vita della Chiesa.
Sua Santità si è quindi rivolto ai presenti dicendo: «Con un’emozione speciale mi incontro con voi, miei cari. Certamente di voi sarà scritto nella storia della Chiesa. Voi infatti avetye fatto qualcosa di straordinario: pur senza piu’ avere sacerdoti, e forse, in certi momenti, quasi senza piu’ speranza, avete conservato la fede ortodossa. Ora stiamo assistendo a grandi cambiamenti nella vita della Cina e della Russia. Ciò ha portato al fatto che per la prima volta nella storia il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia ha pregato insieme a voi oggi nel posto in cui hanno vissuto i cosacchi di Albazino, il territorio della missione ecclesiastica russa. Mi compiaccio con voi per il vostro operato, per la fede e la speranza che avete mantenuto nei vostri cuori.
Ora, insieme con l'ambasciatore russo Alexander Denisov siamo andati dinanzi alla croce, che ho benedetto nel 2001, quando ci siamo visti per la prima volta. E ho detto all'ambasciatore che da allora il territorio è cambiato, gli alberi sono cresciuti, ma poi ho pensato che non solo gli alberi erano cresciuti – da allora molte cose sono cambiate: la chiesa della Dormizione è stata restaurata, ed io ho avuto l’opportunità di venire qui per pregare con voi. Ora i due studenti cinesi che studiano nelle scuole teologiche - uno a San Pietroburgo e l’altro a Mosca - sono pronti a diventare sacerdoti. Si spera che ci saranno altri che vorranno diventare sacerdoti. Spero davvero che saranno aperte altre parrocchie della Chiesa Ortodossa Cinese e che ci possa essere un vescovo cinese che garantisca alla Chiesa Ortodossa Cinese di vivere a pieni diritti una vita completa: che essa possa ordinare i propri sacerdoti, aprire luoghi di culto e predicare il Vangelo.
Finché non ci sarà tutto questo, la Chiesa Russa e il suo Patriarca sono responsabile davanti a Dio, davanti alla storia e davanti a tutti voi del destino dell’Ortodossia cinese. Pertanto, tutto ciò che accade nella vita dei cinesi ortodossi è molto vicino al mio cuore.
Oggi sono molto felice di aver visto tutti voi durante il servizio e di aver avuto l'opportunità di pregare con voi. Mi ha fatto molto piacere pregare per il popolo cinese e per coloro che sono stati colpiti dalle inondazioni. Credo che il Signore aiuti coloro che soffrono.
Prego anche per la Cina e la Russia, per le nostre relazioni, che tra i due Paesi ci sia sempre un rapporto di amicizia, di mutua assistenza e sostegno. Oggi, l'amicizia tra noi è di importanza globale, perché questi due grandi Paesi sono sovrani, indipendenti, hanno la propria posizione e si sostengono a vicenda, anche in ambito internazionale.
In Russia ci sono i cinesi, molti dei quali ora lavorano, e in Cina ci sono molti russi, tra i due Paesi ci sono scambi molto intensi. E voglia Dio che tutto questo contribuisca al benessere dei nostri popoli».
A sua volta, Matrona Van Li Ju ha condiviso i ricordi della riunione del 2001: «Ricordo benissimo che il primo novembre, quando più di un centinaio di cinesi è venuto all'incontro con voi, era un giorno molto freddo, nevicava. E ora, dodici anni dopo, siamo tornati qui, e siamo molto felici».
"Amiamo la Cina e la Russia e, naturalmente, manterremo la nostra fede ortodossa. Ora, Santità, voi siete venuto in Cina e vi siete incontrato con il Presidente cinese Xi Jinping. Questo ci fa sperare in un futuro più luminoso per l’Ortodossia in Cina», ha detto ai partecipanti alla riunione. Matrona Van Li Ju ha citato le parole del Presidente della Repubblica Popolare Cinese a proposito del fatto che ogni cinese deve avere il suo sogno cinese. «Il mio sogno come ortodossa cinese è che a Pechino ci sia un posto dove possiamo pregare, tenere il culto ortodosso, avere i nostri sacerdoti ortodossi cinesi, cominciare a vivere una vita religiosa normale, - ha detto. - Questo è il mio sogno cinese».
«Voi avete parlato del sogno cinese ortodosso – ha commentato il Patriarca. – Tutto inizia sempre con un sogno, poi la gente cerca di fare qualcosa perche’ il sogno diventi realtà, cerca di fare un progetto. E quando il progetto è realizzato, il sogno diventa realtà. Il vostro sogno mi sembra che sia gia’ nella fase del progetto, perché ci sono molte buone intenzioni da parte delle autorità cinesi. Segni di buon auspicio per gli ortodossi cinesi sono la mia visita qui e il fatto che alcuni giovani cinesi studino in Russia. Quindi penso che da una parte abbiamo un sogno, ma dall’altra parte abbiamo gia’ iniziato a lavorare al progetto di dare un futuro luminoso alla Chiesa Ortodossa Cinese». Il Patriarca ha anche detto di essere contento di vedere alla riunione i rappresentanti della nuova generazione di ortodossi cinesi.
I cinesi ortodossi hanno espresso la gioia di aver avuto l’opportunità di pregare quel giorno insieme al Patriarca e di ricevere la Santa Comunione.
I fedeli cinesi che sono poi intervenuti hanno testimoniato che la storia delle loro famiglie è strettamente legata alla storia dell’Ortodossia in Cina. Tra essi c’era la figlia maggiore dell’ultimo chierico della Chiesa Ortodossa Autonoma Cinese, l’arciprete Aleksandr De, che fu ordinato sacerdote dal capo della missione ortodossa russa in Cina, l’arcivescovo di Pechino e di tutta la Cina Viktor (Svyatin) all’inizio del 1950. Essa ha raccontato di come il padre fosse preoccupato del fatto che in Cina non c’erano sacerdoti.
Gli ortodossi cinesi di Harbin hanno espresso la gioia che Sua Santità si recherà in visita nella loro città. Nella speranza di poter normalizzare la vita della Chiesa Ortodossa Cinese, hanno detto: «Vogliamo avere una chiesa con un sacerdote, in modo che possiamo vivere a pieno diritto la vita ortodossa».
Da parte sua, il Patriarca Kirill ha sottolineato quanto sia importante che nel paese ci siano sacerdoti cinesi: «Così è possibile registrare le parrocchie ed esse potranno esistere ufficialmente. Spero vivamente che il numero dei preti ortodossi aumenti, perche’ la Chiesa ortodossa cinese possa avere una sua vita normale».
Sua Santità ha anche espresso la speranza che in breve tempo un gruppo di ortodossi cinesi sia in grado di fare un pellegrinaggio in Russia. «Io sarò sempre felice di incontrarvi», ha detto il Primate della Chiesa Ortodossa Russa.