Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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Il metropolita Hilarion ad Istanbul
Il 3 marzo 2014, con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, una delegazione del Patriarcato di Mosca, guidata dal presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr), metropolita Hilarion di Volokolamsk, è arrivata ad Istanbul per partecipare alla preparazione della riunione (sinassi) dei Primati delle Chiese ortodosse locali, che, su invito di Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, è prevista per il 5-9 marzo di quest'anno.
Il presidente del Decr è accompagnato dal vicepresidente, arciprete Nikolaj Balashov, e dal dipendente del Decr, diacono Anatolij Churyakov. All’aeroporto di Istanbul gli ospiti della Chiesa ortodossa russa sono stati accolti dai rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli e del Consolato Generale della Federazione Russa ad Istanbul.
Il 4 marzo, presso il Patriarcato di Costantinopoli, è iniziata la riunione della commissione preparatoria, presieduta dal metropolita Ioannes di Pergamo, alla quale hanno partecipato il metropolita Georgios di Guinea (Patriarcato di Alessandria), il metropolita Siluan di Buenos Aires e Argentina (Patriarcato di Antiochia), l’arcivescovo Nectarios di Anfidon (Patriarcato di Gerusalemme), il metropolita Gerasim di Zugdidi e Tsaish (Patriarcato georgiano), il metropolita Amfilohije del Montenegro e del mare e l’arciprete Gaij Gayich (Patriarcato Serbo), il metropolita Nifon di Targovishte e l’arciprete Michael Tietz (Patriarcato di Romania), il vescovo Naum di Stobi (Patriarcato bulgaro), il metropolita Georgios di Pafos (Chiesa ortodossa di Cipro), il metropolita Chrysostomos di Messenia (Chiesa ortodossa greca), il metropolita Ioannes di Korchin (Chiesa ortodossa Albanese), il vescovo Georgij di Siemiatycze (Chiesa ortodossa polacca).
Nel suo discorso di benvenuto alla prima riunione, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha detto:
«Vorrei esprimere la mia gratitudine a Sua Santità il Patriarca Bartolomeo per l'invito a questo importante incontro, in cui abbiamo la possibilità di scambiare opinioni e preparare la riunione dei Primati delle Chiese ortodosse locali.
Ringrazio il presidente di questo gruppo, Sua Eminenza il metropolita Ioannes di Pergamo, per aver presentato i temi della prossima riunione e per aver ricordato le questioni principali che oggi il mondo ortodosso deve affrontare.
Senza dubbio il tema della conservazione del cristianesimo in Medio Oriente per tutti noi è il tema numero uno. Ciò è dovuto al fatto che gli eventi in corso negli ultimi anni in Medio Oriente minacciano l'esistenza stessa del cristianesimo nella terra dove esso è nato e dove è vissuto per due millenni, dove per molti secoli i cristiani sono vissuti in pace con i musulmani e con altre religioni.
Abbiamo tutti assistito agli eventi della cosiddetta primavera araba, quando in un paese attraverso forze esterne avviene il rovesciamento del regime politico esistente, e poi, invece della democrazia, in nome della quale è stato deposto il regime precedente, arriva il caos. Poi prendono il sopravvento forze estremiste, che attaccano i cristiani, li uccidono, rapiscono sacerdoti, vescovi, monache, profanano i santuari, distruggono le chiese cristiane e fanno di tutto perché i credenti in Cristo lascino il Medio Oriente.
Questa tragedia sta accadendo sotto i nostri occhi, e spesso è ignorata dai media. Noi, come rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, dobbiamo fare tutto il possibile per attirare l'attenzione del mondo su questa situazione, per esprimere solidarietà ai nostri fratelli e sorelle perseguitati, affinché il genocidio dei cristiani in Medio Oriente si fermi, i rapiti siano liberati, e quanti sono stati costretti a lasciare le loro case possano farvi ritorno.
Attualmente la Santa Chiesa di Antiochia è in una situazione particolarmente difficile e per questo dobbiamo esprimere la nostra solidarietà alla nostra Chiesa sorella, ed esigere il rilascio dei due vescovi rapiti – i metropoliti Paulos e Yohanna Ibrahim che noi tutti, penso, conosciamo, e per i quali noi preghiamo, da quando un anno fa sono stati sequestrati.
Eminenza, sono totalmente d'accordo con quanto Lei ha detto circa l'importanza di preparare il Concilio Panortodosso. Infatti, il Concilio si sta preparando da più di 50 anni, e molti di noi si chiedono quanto tempo ancora possa richiedere questa preparazione. Probabilmente, al fine di svolgere in modo adeguato il Concilio, dobbiamo prima di tutto accelerare la fase preparatoria e stabilire un meccanismo che aiuti a risolvere tutti i problemi che ci si pongono, vale a dire l'ordine del giorno e le regole di procedura del Concilio, decidere chi e come sarà rappresentato, chi e come prenderà le decisioni.
Sono d'accordo con Lei che alcuni documenti sono stati preparati e concordati in un determinato periodo e ora hanno bisogno di qualche revisione, forse abbastanza consistente, dato che il mondo è cambiato. Ci sono nuove realtà, problemi, e se i vescovi delle Chiese ortodosse locali si riuniscono e partecipano a questo evento, che nella vita della Chiesa ortodossa non ha avuto luogo da oltre mille anni, ciò certamente significa che dobbiamo affrontare con le nostre comunità e tutti quei problemi che ci riguardano oggi, e non quelli che riguardavano le Chiese ortodosse negli anni '70-'80. Ecco perché (penso che di questo parleranno i Primati) l'idea che si era avuta un tempo di creare un piccolo gruppo di lavoro, un segretariato interortodosso che lavori sui testi, proponga l’ordine del giorno, le regole del Concilio, mi pare oggi molto opportuna.
La Chiesa ortodossa russa, oggi come prima, è pronta a partecipare alla preparazione del Concilio, ad investire le sue risorse intellettuali per comprendere le sfide che ci attendono.
Auguro grande successo a questa riunione preparatoria e, naturalmente, alla riunione dei Primati delle Chiese ortodosse locali».
Presidente del Dipartimento
Omelia
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