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Liturgia al monastero del monte Grabarka per la Festa della Trasfigurazione

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Il 19 agosto 2012, nel giorno della festa della Trasfigurazione, il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e il Metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia Sawa hanno celebrato la Divina Liturgia presso il monastero di Marta e Maria sul monte Grabarka.

Con i due Primati hanno concelebrato i membri della delegazione della Chiesa ortodossa russa: il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca; il vescovo Sergej di Solnechnogorsk, direttore della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; l’arciprete Nikolaj Balashov e l’igumeno Filaret (Bulekov), vice presidenti del Dipartimento per le relazioni esterne; l’arciprete Igor Yakimchuk, segretario del per i rapporti inter-ortodossi del Dipartimento; l’arcidiacono Vladimir Nazarkin, assistente del presidente del Dipartimento. Hanno inoltre concelebrato i vescovi della Chiesa ortodossa polacca: arcivescovo Simon di Lodz e di Poznan; arcivescovo Adam di Peremyshl'skii e Novosondetsky; arcivescovo Ieremij di Breslavia e Stettino; arcivescovo Abel di Lublino e Chelm; arcivescovo Iakov di Bialystok e Danzica; vescovo Grigorij di Suprasl; vescovo Georgij di Semyatichi; vescovo Paisij di Gorlitz.

Alla liturgia hanno partecipato la Madre igumena e le monache del monastero di Marta e Maria, decine di migliaia di pellegrini, giunti al Monte Grabarka da tutta la Polonia e dall'estero.

Alla cerimonia erano inoltre presenti il presidente del Senato polacco Bogdan Borusewicz , gli ambasciatori di Russia e Bielorussia in Polonia, A.N. Alekseev e V.A. Gaisenok, il presidente della Conferenza episcopale polacca, il metropolita Jozef Michalik, e altri rappresentanti della Chiesa cattolica romana in Polonia, il sindaco di Bialystok Tadeusz Truskolyansky.

Alla fine della liturgia festiva, Sua Beatitudine il Metropolita Sawa ha rivolto un saluto a Sua Santità il Patriarca Kirill:

"Santità! Nella gioia spirituale, nell’amore fraterno in Gesù Cristo, saluto la Santità Vostra e i membri della delegazione in questo luogo santo, molto venerato dalla Chiesa ortodossa in Polonia e oltre.

Esprimo la gioia di tutta la nostra Chiesa per la visita di Sua Santità in questo luogo nel giorno della festa della Trasfigurazione. Cristo fu trasfigurato davanti ai suoi discepoli sul monte Tabor al fine di consentire loro di comprendere la Sua gloria e la Sua morte sulla croce, per poi annunciare la mondo che lui è davvero il Cristo Salvatore. I testi liturgici della festa ci rivelano questa verità.

Le vostre preghiere, insieme a quelle di migliaia di credenti, in questo giorno e in questo luogo, sono un grande dono del Cielo per tutti noi che veniamo qui ogni anno con la croce della perseveranza, della pazienza, della gioia e delle prove.

Godendo della Vostra presenza in mezzo a noi sul monte Grabarka, esclamiamo: "Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso" (Sal 118,24). E ripetiamo con l’apostolo Pietro: “Signore! È bello per noi stare qui...” (Mt 17, 1).

Noi amiamo il monte Grabarka, ci è caro e ci prendiamo cura di esso. E' sempre stato così e lo sarà per sempre. Questo luogo è stato santificato dalle generazioni passate, e oggi continua ad essere santificato. Molti pellegrini vengono qui, e non solo ortodossi. Ognuno porta qui la propria croce, la lascia qui come testimonianza di sé e della propria fede. Anche Voi, Santità oggi lasciate la Vostra croce come ringraziamento per il dono della fede, che ha ricevuto la Chiesa russa dopo l'epoca delle persecuzioni.

La storia di Grabarka risale al XVIII secolo. Da quel momento, per noi la montagna è un luogo di miracoli. I miracoli continuano ancora oggi. In questo luogo avviene la rinascita spirituale di molti, e attraverso loro, la rinascita del mondo intero.

Santità! Qualsiasi contatto personale, in particolare tra i capi di Chiese locali, rafforza la nostra fede e unità, è una testimonianza della Verità di Dio e della Santa Ortodossia.

La nostra unità viene riaffermata nella comune Divina Liturgia, il Sacramento dei Sacramenti. La Santa Eucaristia è una chiara dimostrazione della nostra unità, mostra la ricchezza spirituale dell'Ortodossia. Ricevendo il Santo Corpo e Sangue del Signore nostro Gesù Cristo, noi ci uniamo gli uni agli altri e diventiamo membri indivisibili dell’unico corpo divino-umano della Santa Chiesa, il cui capo è Gesù Cristo. Questa unità non può essere infranta da nessuno. In essa troviamo la pienezza della nostra vita, il dono più alto di Dio, al quale Satana cerca di opporsi in molte manifestazioni del mondo moderno.

Santità! L'umanità moderna si trova ad affrontare numerose sfide, è afflitta da guerre, conflitti, dal terrorismo, da fenomeni patologici, dall’avversione alla vita spirituale, la crisi economica, la negazione di Dio e la lotta contro di Lui.

La dottrina di Cristo, l’insegnamento dei Padri, la Sacra Tradizione possono essere orientamenti per l'umanità moderna. Gesù Cristo e il Suo insegnamento non sono suscettibili di modifica, poiché Egli è sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre (Ef 3,18).

Noi ortodossi restiamo fedeli alla dottrina dei Santi Padri sulla vita. L’Ortodossia è una sorta di filosofia spirituale, che santifica tutto il cosmo, iniziando con l'uomo che è un cosmo in miniatura.

Santità! Lei è a capo della grande e numerosa Chiesa ortodossa russa; Lei con la sua laboriosità occupa un posto speciale nel mondo pan-ortodosso, e raccoglie le più diverse sfide che ci pone l’età contemporanea. I suoi numerosi interventi su diversi argomenti del nostro tempo, i documenti della Chiesa russa dimostrano chiaramente la visione ortodossa dei problemi attuali.

Nel vostro grande lavoro per la Santa Ortodossia ci inseriamo tutti noi, confidando nella sapiente provvidenza di Dio a favore della Sua creazione. Tutto questo ci impone di condividere la testimonianza ortodossa in conformità con gli insegnamenti della Chiesa, che non è di questo mondo. Essa ci offre la pienezza della vita.

Santità! La Sua visita alla nostra Chiesa si inserisce a pieno titolo nelle Sue attività a favore dell'intera Ortodossia. La ringrazio per questo. Ancora una volta vi diamo il benvenuto in terra polacca. Grazie per essere venuto, per le Sue preghiere in questo luogo santo e per la benedizione patriarcale".

Sua Beatitudine il Metropolita Sawa ha presentato a Sua Santità il Patriarca Kirill una Panagia di Nostra Signora di Czestochowa.

A sua volta, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha salutato il Metropolita Sawa e i vescovi della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa ortodossa polacca, gli alti rappresentanti della Chiesa cattolica romana in Polonia, della pubblica amministrazione e tutti i fedeli ai quali durante il servizio ha espresso i propri auguri per la festa della Trasfigurazione.

Nelle sue osservazioni Sua Santità ha detto: "Nella festa della Trasfigurazione, che quest'anno cade di Domenica, c’è una forza speciale, perché oggi celebriamo insieme i due più grandi eventi del Vangelo. È per me una gioia grande pregare con voi sul sacro monte Grabarka in questo giorno.

Per noi il monte Grabarka è il Tabor della Polonia, dove molte persone vengono per toccare questo luogo sacro e sentire la presenza della grazia. Qui non ci sono monumenti storici, non ci sono capolavori fatti dalla mano dell’uomo, è un luogo molto semplice, ma migliaia e migliaia di persone provenienti dalla Polonia e da altri Paesi vengono qui solo perché avvertono qui col proprio cuore la presenza della grazia di Dio. E probabilmente non è un caso che proprio il giorno della festa della Trasfigurazione il sacro monte Grabarka si riempie di pellegrini provenienti da tutta la Polonia e dall'estero.

Che cosa è accaduto sul monte Tabor il giorno della Trasfigurazione? L'evento della Trasfigurazione è paragonabile all'evento avvenuto sul Monte Sinai, quando Dio apparve a Mosè e gli diede le tavole della legge. Sul Tabor Dio ci ha mostrato visibilmente la sua grazia, la sua potenza. Questo è ciò che l'apostolo Giovanni il Teologo dice all'inizio del suo Vangelo: “La legge fu data per mezzo di Mosè, ma la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo (Gv 1, 17). Quello che è successo sul Tabor ci mostra che cosa sono l'energia divina e la grazia di Dio. Questo potere di Dio trasforma il corpo umano di Gesù che comincia a brillare di una luce che gli apostoli paragonano al bagliore della neve sulla cima di una montagna. Questo bagliore, questa forza dell’energia, che si riversa sul mondo dal corpo glorificato del Salvatore, è visibile agli apostoli. Essi si prostrano colpiti dalla grandezza di ciò che vedono. Questo è veramente un fenomeno della grazia di Dio nella storia umana.

La grazia di Dio si è resa visibile non solo attraverso la persona di Gesù Cristo. Molte antiche icone ci trasmettono in modo notevole il mistero della grazia divina del Tabor. Vediamo in esse il corpo glorificato del Salvatore, e da esso provengono i raggi che penetrano il mondo e il cosmo: le montagne e gli alberi, e tutto l'universo, e ciò è un grande simbolo di che cos’è la grazia divina, e di che cosa essa compie nell’universo e nella vita umana.

La Parola di Dio ci insegna che è la potenza della grazia ad aver compiuto la salvezza dell'uomo. “Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene” (Ef 2, 8-9), ci insegna l’apostolo Paolo. La grazia di Dio, in risposta alla fede dell'uomo, lo salva e trasforma il mondo che ci circonda. Dal corpo umano del Salvatore i raggi della grazia si estendono a tutto il cosmo. Ciò significa che la fede di una persona ha un ruolo e un significato nel processo di trasformazione che Dio opera nei confronti di tutta la creazione, perché la grazia è donata in risposta alla fede.

Sappiamo che nella storia ci sono state discussioni circa il posto della fede e quello della grazia nell’economia della salvezza. Io vi offrirò un’immagine che credo possa aiutarci a comprendere l'interazione del mistero della grazia divina e della fede umana. Questa immagine è il veliero. Una barca può avere delle ottime vele, ma non si muove se queste vele non si orientano correttamente per accogliere la forza del vento. Così anche l’uomo, se non accoglie la potenza della grazia divina, non può muoversi, non avanza sulla via della salvezza, non raggiunge il regno di Dio.

E così il nostro compito è quello di aprirci, grazie alla fede, all’azione della grazia, diventare una vela che si riempie del vento divino per portarci nel regno dei cieli.

Se il mondo viene trasformato dalla grazia di Dio attraverso l'uomo, che cosa significa questo per noi, seguaci del nostro Signore e Salvatore? Questo significa che la nostra missione è quella di promuovere l'azione della grazia di Dio in tutta la creazione. Questo è il motivo per cui un cristiano non può limitare l'espressione della sua religiosità alla sola vita personale o familiare. Egli non può realizzare la sua fede se si rinchiude in un ghetto. E’ solo motivando le proprie azioni con le sue convinzioni cristiane nella vita personale, familiare e sociale, che il cristiano partecipa alla trasformazione del mondo che lo circonda con la forza della grazia divina.

Su questo si basa la nostra partecipazione alla vita del mondo, della società, allo sviluppo e al miglioramento della cultura umana. E il giorno della festa della Trasfigurazione di Nostro Signore ci insegna che nessuno sviluppo, compreso quello pubblico, non può portare l'umanità alla salvezza e alla prosperità senza la grazia divina.

Conosciamo l’esempio della Torre di Babele, sappiamo che cosa significa costruire senza Dio. Tutti noi in Polonia, in Russia e nell'ex Unione Sovietica sappiamo bene che cosa significa costruire uno Stato e una società senza Dio. Siamo passati attraverso l'esperienza unica di voler costruire la felicità umana e il benessere senza la partecipazione della grazia di Dio e abbiamo visto che questo tentativo si è trasformato in un fallimento. E la nostra esperienza, simile alla vostra, compresa la tragedia del martirio e della confessione, mostra al mondo che è impossibile costruire una società prospera e giusta senza Dio. Ecco perché i cristiani, sulla base della propria fede e delle proprie azioni motivate dalla morale cristiana, prendono parte attiva in molte sfere della vita pubblica.

Pochi giorni fa a Varsavia c’è stato un grande evento. Insieme al presidente della Conferenza Episcopale Polacca, metropolita Jozef Michalik, abbiamo firmato un appello ai popoli russo e polacco. Il messaggio contiene un'idea importante: trasformare, migliorare i rapporti tra le due nazioni è possibile solo con l'aiuto di Dio. Noi crediamo che il potere della sua grazia in risposta alle preghiere del nostro popolo possa cambiare per il meglio le nostre relazioni. Questo non vuol dire che non diamo importanza ai fattori umani politici, economici, culturali e di altro tipo, che possono contribuire a questo, ma la nostra principale speranza è in Dio, è nella forza della preghiera. E la firma del documento congiunto è come aver issato una vela orientandola in maniera corretta, affinché la potenza della grazia di Dio la riempia e ci ha aiuti ad andare avanti.

Ed ora eccoci qui a pregare per i popoli della Russia e della Polonia, per la nostra riconciliazione nazionale. Invochiamo sul nostro operato la grazia di Dio che è stata rivelata sul monte Tabor, e crediamo che Dio ascolta le nostre preghiere.

Vorrei, Beatitudine, ringraziarla sinceramente per quello che sta accadendo nella Chiesa ortodossa polacca. Vedo coi miei occhi i grandi cambiamenti che si sono verificati negli ultimi anni: la costruzione di nuove chiese, lo sviluppo della formazione teologica, del lavoro sociale e giovanile, i cambiamenti fondamentali nei rapporti tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica in Polonia. Tutto questo è il nostro contributo alla trasformazione del mondo che ci circonda.

Vorrei trasmettervi tutto l'amore e la benedizione della Chiesa ortodossa russa, Chiesa Madre per la Chiesa polacca. DarVi la benedizione mediante l’intercessione dei nostri santi, San Sergio e San Serafino di Sarov, i Santi delle Grotte di Kiev, San Giobbe di Pochaev, le cui reliquie sono in Russia. Auspico di cuore una vita spirituale più forte. Il Signore benedica la Santa Russia e la Polonia, e stenda la misericordia su tutti coloro che per fede si rivolgono a Lui nella preghiera".

Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha donato a Sua Beatitudine Sawa i simboli del ministero primaziale, le due croci pettorali. Alla superiora del monastero sul monte Grabarka, igumena Hermione, Sua Santità ha fatto dono di una croce.

Dopo il servizio è stato eseguito il rito di benedizione dei frutti della terra.

Quindi, secondo la tradizione, in occasione della visita al sacro monte Grabarka, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha benedetto una croce, che è stata posta sul lato est della Chiesa della Santa Trasfigurazione.

Sua Beatitudine il Metropolita Sawa ha rivolto al Primate della Chiesa ortodossa russa ancora un breve discorso. A nome del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa della Polonia, è stato conferito a Sua Santità il Patriarca Kirill l’ordine di Santa Maria Maddalena di I grado.

L’ordine di S. Maria Maddalena è stato assegnato anche ai membri della delegazione ufficiale della Chiesa ortodossa russa.

Il Metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia Sawa ha anche espresso gratitudine alle autorità e a tutti coloro che hanno lavorato per l'organizzazione della visita di Sua Santità il Patriarca Kirill alla Chiesa ortodossa polacca.

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