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Moleben del Patriarca di Antiochia

Moleben del Patriarca di Antiochia

Il 25 gennaio 2014, Sua Beatitudine il Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente Giovanni X, in visita ufficiale presso la Chiesa ortodossa russa, ha visitato la residenza patriarcale e sinodale nel monastero San Daniele di Mosca.

Sua Beatitudine era accompagnato dalla delegazione ufficiale del Patriarcato di Antiochia, che comprendeva: il metropolita Basilios di Akkar, il metropolita Efrem di Tripoli, l’arcivescovo Nifon di Filippopoli, rappresentante del Patriarca di Antiochia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, l’archimandrita Filippos (Yazeydzhi), l’archimadrita Parfenios (Allat), l’arcidiacono Gerasimos (Kabbas) e un certo numero di laici ortodossi.

All'ingresso della residenza patriarcale nel monastero San Daniele, il Primate della Chiesa di Antiochia è stato accolto da Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.

I Primati delle Chiese ortodosse di Antiochia e di Russia si sono diretti alla chiesa di Tutti i Santi risplendenti in terra russa. Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X ha guidato un breve momento di preghiera, durante il quale Sua Santità ha pregato presso l'altare.

Durante il servizio hanno pregato anche il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr), metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il presidente del Dipartimento sinodale per la carità della Chiesa e il servizio sociale, vescovo Panteleimon di Orechovo-Zuevo, il segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca, arciprete Vladimir Divakov, il vicario del monastero di San Daniele, archimandrita Aleksij (Polikarpov), il vice presidente del Decr, arciprete Nikolaj Balashov, il segretario del Decr per le relazioni inter-ortodosse, arciprete Igor Yakymchuk, il rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ presso il Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente, igumeno Arsenij (Sokolov).

Al termine del servizio, Sua Santità il Patriarca Kirill ha rivolto un saluto a Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X: «Beatitudine, amato Fratello nel Signore e concelebrante presso il Trono di Dio! Sono lieto di darVi il benvenuto a Mosca. L’antica Chiesa di Antiochia è alle origini del cristianesimo in tutto il mondo, è nella Vostra Chiesa che i seguaci del Salvatore furono chiamati per la prima volta cristiani. L’idea che milioni di fedeli della Chiesa ortodossa Russa hanno della Chiesa di Antiochia è legata a grandi santi come Sant’Ignazio di Antiochia, Sant’Efrem il Siro, San Giovanni Damasceno.

Il primo metropolita di Kiev e di tutta la Rus’ Michele I era originario della terra di Antiochia. L’erezione del Primate della nostra Chiesa alla dignità patriarcale fu approvata in occasione del Concilio di Costantinopoli negli anni 1590 e 1593, e ciò fu dovuto in gran parte al sostegno fornito dal Patriarca di Antiochia Gioacchino. Pertanto, la Rus’ ha sempre avuto un sentimento di amore e di gratitudine per l'antico Patriarcato di Antiochia. Nella città di Mosca, in tempi diversi, hanno compiuto la loro visita i Patriarchi di Antiochia Gioacchino V e Macario III, Gregorio e Alessandro III, Teodosio VI ed Elia IV, così come il Vostro predecessore, Sua Beatitudine il Patriarca di Antiochia e di tutto l'Oriente Ignazio IV.

La visita di Vostra Beatitudine avviene in un momento difficile per la Vostra Chiesa terrena: sulla vostra terra, associata alle imprese di molti santi e dove si eleva la preghiera dei fedeli della vostra Chiesa, oggi si sparge il sangue. Sappiamo di tante vittime innocenti, anche tra il Vostro gregge, a causa del terribile conflitto in Siria, e della sofferenza del vostro popolo, e ciò suscita dolore nei nostri cuori. Mi auguro che durante le nostre conversazioni affronteremo questo argomento, che oggi è molto doloroso per tutta l'Ortodossia, e direi, soprattutto per il popolo russo.

Ecco perché il nostro popolo risponde con gioia alle chiamate per aiutare la Vostra Chiesa. Mi rallegro nel vedere con quanta gioia il nostro popolo aiuta le vittime del conflitto in Siria, il sentimento con cui è coinvolto in questa opera.

Il programma della visita di Vostra Beatitudine e della venerabile delegazione in Russia è pieno di iniziative. Questa è la Vostra prima visita, e spero non l'ultima. Avrete modo di conoscere la vita della Chiesa russa, anche se in un tempo abbastanza breve. L'unica cosa che ci dispiace è che la visita avvenga durante l’inverno russo, che per voi non è abbastanza familiare, ma, d'altra parte, è anche motivo per conoscere le condizioni climatiche estreme in cui vive il nostro popolo. Cercheremo di scaldare Voi con il nostro amore e i nostri sentimenti di affetto.

Saluto cordialmente i venerabili vescovi che vi accompagnano, il clero e i laici devoti, e a nome di tutta la nostra Chiesa cordialmente Vi dico: Benvenuti a Mosca e in Russia».

In risposta, il Primate della Chiesa di Antiochia ha ringraziato Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill per le gentili parole, piene di amore, sostegno e conforto. Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni ha sottolineato:

«Sono venuto qui in visita di pace. La mia pace è in Cristo, nato a Betlemme, luce dell'Universo per noi inaccessibile. Sono venuto a Voi per portare la pace di Cristo da quella terra in cui è spuntata l’alba del cristianesimo. Questa terra è legata al Suo nome irreprensibile.

Sono arrivato qui da Antiochia portando nel cuore le preghiere di ogni bambino, donna, anziano per Voi. Sono venuto dai luoghi vicino a Sidone e alla Galilea, dove Paolo ha trovato la strada giusta e fu battezzato. Sono venuto a Voi dal paese di Ignazio di Antiochia e dai luoghi limitrofi al monastero di San Simeone Stilita nei pressi di Aleppo, dalle gole di Santa Tecla a Maaloula. Sono venuto a Voi portando l'amore del popolo della nostra Chiesa, la sua fede viva. Sono arrivato oggi, portando nel mio cuore il dolore delle madri, i lamenti dei neonati e il dolore degli anziani a causa di ciò che sta accadendo in Siria e nella regione, fenomeno che è stato chiamato «primavera».

Sono qui per trasmettere l'amore di Antiochia e per ricambiare il vostro amore e l'affetto dei miei fratelli in Russia. Io sono qui insieme a voi, al fine di rivestirmi della vostra pietà e di unire le mie preghiere alle preghiere dei vostri figli, chiedendo al Bambino nella Grotta di donare alla Russia, al popolo fedele e allo Stato serenità, prosperità e benessere.

Sono qui in mezzo a Voi per condividere le vostre esperienze e insieme a voi condividere le esperienze del popolo della nostra Chiesa di Antiochia, perché tutti noi siamo il Corpo di Cristo.

Quando siete venuto in visita da noi, venerato Fratello, erano già iniziati i disordini nella nostra Patria. Preghiamo il Signore di mantenere la pace nel Vostro paese e di ristabilirla nel nostro, e di darci l'opportunità di accoglervi, quando il paese godrà della pace, affinché possiate incontrare il nostro meraviglioso popolo, che ora vive sotto la croce dolorosa, in attesa del Vangelo della Resurrezione e della ferma speranza dell’aiuto da parte del Signore Risorto.

Nelle nostre città e villaggi, la gente sente il suono delle tante campane che dalla Russia ci sono state inviate alla fine del XIX secolo; i nostri antenati le hanno innalzate come una sfida ai giorni pesanti e difficili. Queste campane oggi continuano a chiamare e sentiamo la dolce melodia delle voci fraterne ortodosse – voci che sono rivolte a tutti nella nostra Patria.

Santità, a nome della Chiesa di Antiochia, del suo Sinodo, di tutto il clero, dei religiosi e di tutti i fedeli Vi trasmetto il nostro amore. Che il Signore vi mantenga in buona salute. Preghiamo per la Vostra Santa Chiesa e per l’amato popolo russo.

Apprezziamo molto l'ottima iniziativa di aiutare il popolo della Siria, con il sostegno politico e gli aiuti umanitari.

Caro fratello! Senza timore possiamo affermare che queste campane suoneranno sempre e chiameranno quelli che sono vicini e quelli che sono lontani, che rimarremo nel nostro Oriente con le nostre speranze e le preghiere dei nostri fratelli, confidando nel Creatore di ogni anima, che sarà benedetto e glorificato per sempre. Amen».

Al termine del servizio, nella Sala del Trono della residenza patriarcale si è tenuto un incontro tra i Primati delle Chiese ortodosse di Antiochia e Russia.

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