
Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca
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I membri del Sinodo hanno discusso lo sviluppo della situazione dopo il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina svoltosi a Kyiv
Il 7 giugno 2022 alla riunione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa è stato discusso lo svluppo della situazione dopo il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina, svoltosi a Kyiv il 27 maggio di quest’anno (giornale № 58).
I membri del Sinodo hanno rilevato con dolore che continua ad aver luogo la pressione sui vescovi, sacerdoti, monaci e laici della Chiesa ortodossa ucraina da parte dei rappresentanti del potere statale ucraino e del settore estremista della società ucraina, informa il sito www.patriarchia.ru.
Il Santo Sinodo ha espresso il suo sostegno a tutti i vescovi, sacerdoti, monaci e laici della Chiesa ortodossa ucraina, i quali, consci della necessità di mantenere l’ordine canonico, cercano di seguire le norme definite dalla Lettera di benedizione di Sua Santità il Patriarca Aleksij II di Mosca e di tutta la Rus’ del 27 ottobre 1990 e le norme canoniche della commemorazione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ durante gli uffici liturgici (cf. Conc. Doppio, can. 15).
I partecipanti alla riunione hanno ricordato che la decisione di cambiare lo statuto della Chiesa ortodossa ucraina è accettabile solo a condizione di una procedura canonica che deve includere le deliberazioni del Concilio locale della Chiesa ortodossa russa e hanno sottolineato che le azioni arbitrarie che hanno come scopo il cambiamento dello statuto della Chiesa ortodossa ucraina possono portare a un nuovo scisma al suo interno. Il santo Sinodo ha osservato che ne ha tenuto conto anche il Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina che ha indicato nella sua dichiarazione del 12 maggio 2022 che ogni discussione a proposito della vita della Chiesa ortodossa ucraina deve svolgersi in un modo canonicamente valido e non deve portare a nuovi scismi all’interno della Chiesa.
I membri del Sinodo hanno invitato tutti i vescovi, sacerdoti, monaci e laici a una preghiera assidua per il mantenimento dell’unità ecclesiale.
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